Capro espiatorio | Risolvere

Domande e risposte

IL FENOMENO DEL "CAPRO ESPIATORIO"

Stress sul lavoro
19/02/2024

Da anni sono il capro espiatorio nella cooperativa in cui lavoro, ho subito mobbing, la mia difesa devo dire inutile è stata sempre chiedere trasferimenti ma purtroppo la mia nomea mi precede, ora da alcuni mesi sono un un nuovo gruppo devo dire che dopo un primo periodo di buona accoglienza probabilmente hanno capito che non sono 'pericolosa' e da qualche settimana sento ed ho avuto la conferma che sono diventata il capro espiatorio, accusata di aver creato problemi al lavoro,ma tutto ciò in modo sotterraneo ho dovuto chiedere un incontro con la mia capa per avere un chiarimento del suo atteggiamento ostile ovviamente ho usato un tono e termini molto blandi ,di fatto da una settimana regna un clima di armonia tra i colleghi.fino a qualche settimana fa si odiavano tutti e cercavano di farmi schierare, io sono isolata e sento che tutto quello che faccio o dico può essere usato contro di me, vorrei un consiglio su quale strategia attivare per uscirne, questo mi ferisce molto.

terapeuta Chiara Navarra
risponde
Dott. Chiara Navarra
Psicologia dell’adolescente, giovane adulto, adulto e coppie

Il fenomeno del capro espiatorio è molto potente, caratterizzato dal fenomeno dell’identificazione proiettiva. Premetto comunque che per comprendere la tua situazione nello specifico, avrei necessità di avere qualche dettaglio in più; dunque, le mie considerazioni dovranno necessariamente rimanere su un piano generale.

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COME FUNZIONA IL “CAPRO ESPIATORIO”

Fenomeno del capro espiatorio: di cosa si tratta? Nella situazione che descrivi, il gruppo o alcuni dei colleghi di lavoro potrebbero proiettare su di te (eventuale vittima designata) le parti fragili o difficili da gestire. Le parti così proiettate, arrivano al destinataria, talvolta in una maniera così persuasiva e potente, che il destinatario (cioè la vittima) le assume su di sé, in maniera spesso inconsapevole, agendole veramente. Cioè la “vittima designata” si identifica con queste parti e agirà sotto l’influsso delle proiezioni ricevute.

Ad esempio, le proiezioni potrebbero assumere la forma di continue svalutazioni sul piano professionale; potrebbero ad esempio avere a che fare con l’essere distratti, con l’essere superficiali, caratteristiche che, anche se non presenti inizialmente, magicamente compariranno. Cioè, la persona invasa da questi contenuti negativi, cederà, e vergente incomincerà a nutrire dubbi sulle sue capacità, a tal punto da mostrare effettivamente comportamenti di questo tipo.
Purtroppo è molto difficile uscire da questi meccanismi. Sono difficili da riconoscere e insidiosi rispetto al proprio equilibrio emotivo, che può esserne fortemente destabilizzato.

 

QUALCHE CONSIGLIO

È molto importante cercate di prendere le distanze dai colleghi e dai loro commenti, forse tollerando inizialmente una forzata solitudine, ma potenzialmente meno conflittuale.
Un altro aspetto sul quale riflettere è la possibilità di trovare un alleato, qualcuno che possa stare dalla tua parte, non tanto sul piano della relazione personale, ma sul piano della relazione di lavoro. Una persona che ti offrisse uno sguardo un poco più esterno sulle cose.
È importante mantenere distinti il valore di sé come persona, da quello professionale, che in questo momento suppongo sia in sofferenza. Le difficoltà sul lavoro, non vanno considerati dei fallimenti personali, che definiscono chi sei tu. Il valore di te come persona non dovrebbe coincidere con quello professionale: soprattutto in questo momento difficile lavorativamente.

 

QUALE SENSO HA TUTTO QUESTO?

Le dinamiche caratterizzate dall’identificazione proiettiva hanno sempre un loro senso. Potrebbe esserti utile comprendere quali parti i tuoi colleghi stiano proiettando, di cosa vorrebbero sbarazzarsi. Quale esigenza soddisfa questa dinamica? Di solito vengono proiettate le parti che sono difficili da integrare nel funzionamento del gruppo, nel contesto lavorativo e che quindi si espellono sul capro espiatorio.

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