Depressione: come riconoscerla e cosa fare | Risolvere

Domande e risposte

DEPRESSIONE E STRESS

Depressione
24/08/2019

Buongiorno,
vi scrivo perché ho passato un periodo abbastanza carico di stress.

Ultimamente sono continuamente stanco.
Non ho energia e voglia di fare nulla.
Voglio semplicemente sapere se si tratta di stress, depressione o qualcos’altro.
Grazie, Marco

terapeuta Nisia Cosenza
risponde
Dott. Nisia Cosenza
Psicologia del bambino, dell’adolescente, dell’adulto e consulenza genitoriale

DEPRESSIONE - IL PARERE DEL NOSTRO PSCICOTERAPEUTA.

Caro Marco, nel tuo quesito non ci sono abbastanza elementi per farci inquadrare il tuo stato di malessere come “depressione”, ma magari ti può essere utile avere qualche approfondimento al riguardo.Depressione è un termine che indica la presenza di umore triste, irritabile, demotivazione. Questo stato può essere accompagnato da disturbi somatici (tensione muscolare, mal di testa, dolori addominali, ecc.), modificazioni fisiologiche ed anche comportamentali e del pensiero. Tali cambiamenti possono incidere enormemente sulla vita di una persona. 

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COME CURARE LA DEPRESSIONE 

  1. Riconoscere di essere depresso: vuole dire riconoscere che hai bisogno di aiuto, perché nella situazione in cui ti trovi non stai bene. Da solo non ce la fai, e che è utile un aiuto specialistico. Non sottovalutare la cosa. Informati e trova qualcuno che possa approfondire la tua situazione e trovare un percorso di cura adatto a te. 
  2. Identificare:  
    • nemici del processo di cura: disistima, sensazioni di fallimento ed una condizione più generalizzata di pessimismo rispetto a te e alla tua vita. Non hai fiducia nella possibilità di essere curato; 
    • alleati del processo di cura: uscire dal silenzio, riavviare una comunicazione col mondo, cercare aiuto, non vergognarti.  
  3. Scegliere opportuni strumenti di cura, riassumibili in tre possibilità: 
    • terapia psicologica; 
    • ricorso a farmaci antidepressivi; 
    • una combinazione di entrambi. 

 

CHIEDERE AIUTO: COME? A CHI? 

1. Chiedere aiuto ad un amico: può essere un buon inizio. E’ di conforto in certi momenti. Ma se sei scivolato nella depressione, può non essere risolutivo. Magari l’amico, in totale buona fede, potrebbe aver sminuito o pensato che la tua fosse una questione di pigrizia. Oppure, un semplice incoraggiamento “dai forza”, “vedrai che passerà” non basta, e anzi da’ la sensazione di non essere compreso. Forse ti sei vergognato, ti sei sentito ancora più solo, sbagliato, malato. 
2. Chiedere aiuto ad uno psicologo: prima di rinunciare o di cercare di nascondere la tua condizione, sappi che la depressione non è qualcosa di cui vergognarsi. Talvolta, i sentimenti di tristezza, demotivazione, perdita di speranza, sono così intensi e profondi, che non basta l’aiuto di un amico. In questi casi occorre rivolgersi ad un professionista che abbia le competenze per aiutarti ad affrontare una situazione di crisi depressiva, che può nei casi più gravi considerarsi come una vera e propria malattia (Depressione Maggiore). 

 

AZIONE COMBINATA: SUPPORTO PSICOLOGICO E FARMACI 

Nessuna cura ti garantisce una guarigione immediata. Solitamente una cura efficace della depressione richiede un’azione combinata tra supporto psicologico e cura farmacologica 
Ciò porta solitamente ad una remissione dei sintomi ed un miglioramento dello stato depressivo. L’obiettivo è anche quello di ridurre gradualmente la terapia intrapresa.  
Da tenere presente comunque che nelle situazioni di crisi la fretta è una nemica. Mentre è più utile rispettare i tempi della guarigione, per essere più sicuri di raggiungere risultati duraturi nel tempo. Inoltre, non temere la terapia farmacologica, perché è un luogo comune inesatto la convinzione che “non potrai mai più fare a meno dei farmaci”.  
Ti sconsiglio la sola ed esclusiva farmacoterapia (assunzione di farmaci), che potrebbe in un primo momento ridurre i sintomi depressivi, ma senza stabilizzare la situazione.  

 

CAUSE DELLA DEPRESSIONE 

Non è possibile ricondurre la depressione ad una ragione univoca, tuttavia appare sempre centrale il tema della “perdita”. Una sensazione di melanconia, ovvero sentire che manca irrimediabilmente qualcosa per sentirsi vivi. C’è un pessimismo di fondo, che chiude ogni speranza per il futuro. 
Può capitare a tutti di vivere un evento di perdita difficile da affrontare nella vita. Ma se il dolore non finisce mai e diventa invece pervasivo e persistente, con un senso di immodificabilità, allora si può delineare un quadro di depressione. 
Esistono, tuttavia, specifici momenti della vita di una persona che, più di altri, risultano a rischio rispetto alla possibilità di sviluppare un malessere di questo tipo: 

  • fasi di cambiamento: momenti della vita che richiedono una ridefinizione della propria identità. Ad esempio: l’adolescenza, il diventare genitori, l’entrare in menopausa. O anche situazioni più concrete come: l’assunzione di un incarico di lavoro o andare a vivere da soli. 
  • Lutti: morte di una persona cara, crisi di coppia, allontanamento dai figli. 
  • Malattie: che implichino ad esempio la perdita di alcune facoltà o abilità mentali e/o fisiche. 

Può esserci un evento scatenante (come quelli appena citati) che genera la reazione depressiva, ma se lo stato depressivo persiste, occorre approfondire la situazione che vivi. Infatti, spesso la depressione non si riduce ad una singola causa 

 

COME RICONOSCERE SE SEI DEPRESSO – SINTOMI DELLA DEPRESSIONE 

Il manuale diagnostico DSM-5 individua i seguenti indicatori della depressione. Tali sintomi si possono manifestare tutti o in parte.  

  • Umore depresso: ti senti triste, vuoto, senza speranza 
    Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile. 
  • Marcata diminuzione dell’interesse o del piacere nel fare qualsiasi cosa, come se nulla potesse rasserenarti fra le attività che in passato ti avevano gratificato o divertito. 
  • Significativa perdita di peso o aumento di peso, sei inappetente, non ti importa più di mangiare o al contrario hai sempre fame. 
  • Agitazione psicomotoria o rallentamento psicomotorio: il tuo modo di muoverti o comportarti è cambiato. Ed è visibile anche agli occhi degli altri.  
  • Fatica e perdita delle energie: senti una sensazione di stanchezza cronica, di devitalizzazione, ti senti spento e scarico di energie. Ad esempio, potresti rinunciare a lavarti, occuparti della casa o del tuo animale domestico. 
  • Sentimenti di indegnità o sensi di colpa frequenti, eccessivi o inappropriati. Pensi di non valere nulla, e ti addossi spesso le responsabilità di ciò che succede. 
  • Maggior difficoltà nel pensare e restare concentrati, oppure eccessiva indecisione nel fare qualcosa, nel decidere qualcosa. 
  • Ricorrenti pensieri di morte (non solo paura di morire): ricorrenti ideazioni suicidarie senza una programmazione specifica, oppure tentativi di suicidio o piano precisi per commettere suicidio. 

 

CONSEGUENZE DELLA DEPRESSIONE – SINTOMI SECONDARI 

Se soffri di depressione, è probabile che tu possa avere anche altri disturbi (sintomi secondari) che spesso sono correlati alla depressione. Essi sono: 

  • Difficoltà nel dormire: forse ti capita di non volerti alzare dal letto oppure, al contrario, di fare fatica a dormire. 
  • Ansia: agitazione o stress generalizzati, senza che siano legati a qualcosa di ben definito.  
    Potresti sentirti costantemente preoccupato, turbato, inquieto senza identificare una ragione precisa per il tuo malessere. 
  • Scarsa autostima: vissuti di ridotto valore personale e inutilità, è la sensazione di non essere all’altezza delle situazioni o la percezione che gli altri siano sempre più capaci di te di fare le cose. 
  • Abuso di alcol o droghe: quando ti lasci andare, cerchi di non pensare a nulla, di non sentire nulla.  Cerchi conforto in qualche modo.   

 

LA SITUAZIONE IN ITALIA 

I dati riportati dall’Istat segnalano che la depressione è il disturbo mentale più diffuso: si stima che in Italia superino i 2,8 milioni (5,4% delle persone di 15 anni e più) coloro che ne hanno sofferto nel corso del 2015 e siano 1,3 milioni (2,5%) coloro che hanno presentato i sintomi della depressione maggiore nelle due settimane precedenti l’intervista. 
Rispetto alla media dei paesi europei, in Italia la depressione è meno diffusa tra gli adulti e tra i 15-44enni (1,7% contro 5,2% media Ue28) mentre per gli anziani lo svantaggio è di 3 punti percentuali. 
La depressione è spesso associata con l’ansia cronica grave. Si stima che il 7% della popolazione oltre i 14 anni (3,7 milioni di persone) abbia sofferto nell’anno di disturbi ansioso-depressivi. 
Al crescere dell’età aumenta la prevalenza dei disturbi di depressione e ansia cronica grave (dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni). Rispetto agli uomini, lo svantaggio delle donne emerge in età adulta e si acuisce oltre i 65 anni di età. 
Nel2020secondo l’OMS la depressione sarà la seconda causa, dopo le malattie cardiovascolari, di anni di vita persi per disabilità. 

Gentile Marco,  
spero di esserti stata di aiuto per orientarti nel vasto mondo della “depressione” e dello “stress”. 
Un saluto. 

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