Famiglia in crisi | Risolvere

Domande e risposte

UNA CRISI FAMILIARE: COME AFFRONTARLA?

Difficoltà relazionali
28/05/2022

Sono la mamma di un bambino di quasi 2 anni che amo, ma ho problemi. Gravidanza difficile a letto, parto con violenza ostetrica e sola. Allattamento impossibile. Rientro al lavoro molto desiderato ma pieno di sensi di colpa. E troppa rabbia. Grave crisi di coppia. Liti violente che mi spaventano, qualche schiaffo da parte mia, qualche stretta lui. Mi sento sola. Non lo riconosco. A volte dubito dei miei sentimenti. A volte penso alla separazione, lui vuole risolvere, io pure però. In passato liti violente per sla sua famiglia, che non approvava la nostra relazione. Giovani, senza soldi, isolati. Avevamo risolto, eravamo felici, salvo qualche lite che è raramente capitata. Ed oggi mi picchio da sola e urlo. Sono nervosa anche con il mio bimbo a volte, lui è un bravo papà, io però lo accuso possa perdere la pazienza con lui. Ho anche avuto un grave lutto familiare e un cattivo rapporto con la mia famiglia. Ho anche subito bullismo da bambina. Aiuto...

terapeuta Chiara Navarra
risponde
Dott. Chiara Navarra
Psicologia dell’adolescente, giovane adulto, adulto e coppie

SEGNALI DI ALLARME

Leggo il tuo messaggio tutto d’un fiato. Il tuo “grido di aiuto” arriva forte e chiaro. Certo nella tua vita sono successe e succedono ancora tante cose, che scuotono fortemente. Piccoli e grandi segnali di allarme, che credo tu faccia bene ad ascoltare. Ad esempio, la tensione che aumenta, il nervosismo con il tuo  bambino, le reazioni violente verso te stessa ed il tuo compagno, le liti, sono segnali di un eccessivo sovraccarico, che credo sia meglio affrontare. Racconti di una storia di vita tortuosa, nella quale hai vissuto alcuni momenti difficili, che possono lasciare delle cicatrici. Ad esempio, posso immaginare che la tua vita giovanile non sia stata facilissima e che forse quando hai incontrato il tuo compagno, assieme, avete superato le vostre difficoltà e ce l’avete fatta a stare assieme, a stare meglio economicamente, e come dici tu a “essere felici”. forse vi può spaventare il pensiero di perdere tutto quello che con determinazione avete costruito fino ad ora. Mi sembra che sia tu che il tuo compagno vogliate recuperare la situazione. E questo è senza dubbio un segnale positivo, un punto di inizio importante.

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LA NASCITA DI UN FIGLIO PUO’ DESTABILIZZARE

L’arrivo di un figlio per molte coppie può portare scombussolamenti e momenti difficili. La gravidanza e poi diventare genitori non è sempre la favola che si racconta. Mi sembra che nel vostro caso non sia una questione legata all’arrivo del vostro bambino in sé, ma piuttosto alle difficoltà iniziate con la gravidanza, proseguite col parto e con la prima fase post parto, una volta tornati a casa. Come se si fossero accumulate tensione, paura durante la gravidanza (magari che la gestazione non proseguisse per il meglio) , traumatismo (violenza ostetrica) che si sono trascinati nel tempo e ora sembrano esplodere in rabbia, liti, che mi sembra talvolta vadano fuori dal controllo, immagino scatenando molti dubbi sulla vostra relazione.  

 

LITI E AGGRESSIONI IN FAMIGLIA: UNA SITUAZIONE ALLARMANTE

Gli aspetti che leggendoti vorrei proporti di mettere a fuoco sono le liti violente con il tuo partner, il picchiarti da sola, l’urlare. Considero queste situazioni che descrivi come segnali di aggressività davvero difficile da contenere, tanto da arrivare a determinare episodi di autolesionismo, cioè impulsi distruttivi nei confronti di te stessa. Io credo proprio che sia utile intervenire al più presto per affrontare questa situazione e capire come poterla gestire, evitando il pericolo di un’escalation, che a mio avviso può rischiare di diventare eccessivamente distruttiva.

 

UNA SITUAZIONE PLURITRAUMATICA: COME AFFRONTARLA

Credo, inoltre, che tu possa aver attraversato un momento della vita in cui purtroppo sono successi tanti eventi gravi e traumatizzanti tutti assieme. Forse è difficile affrontare tutto questo dolore e fatica da sola. Il mio suggerimento è chiedere aiuto psicologico. Lo psicologo, già con qualche incontro, può aiutarti a mettere a fuoco meglio tutto quello che ti sta succedendo, individuando l'origine della tua rabbia.
La mia ipotesi è che la rabbia nasca dal dolore, dalla paura che hai provato e che provi. Ad esempio, tutto il periodo (prima e dopo) attorno alla tua gravidanza e parto deve essere stato molto difficile da affrontare. Sai che ci sono donne che rimangono proprio traumatizzate dalla gravidanza, dal parto, dalla violenza ostetrica? Penso che tu possa essere tornata a casa con il tuo bambino davvero sfinita e che la difficoltà fisiologica di tutte le neo-mamme, possa essere diventata uno scoglio insormontabile. Siamo sempre abituati a sentir dire che la nascita di un bambino sia una cosa meravigliosa, ma non è per forza così. Molte mamme e papà lo vivono come un momento difficile, pieno di paure e di fatiche. Ti capisco quando dici di aver desiderato di tornare al lavoro e di come contemporaneamente siano arrivati i sensi di colpa. Altro aspetto diffusissimo tra le mamme, che vengono letteralmente divorate dal senso di inadeguatezza, dalla colpa feroce di avere il desiderio di distanziarsi dai loro bambini, riprendere la loro vita, i loro spazi. Mi sembra proprio che la crisi con il tuo partner sia cominciata assieme a tutto questo, come se non foste riusciti a gestire preoccupazioni e tensioni che hanno iniziato a circolare in famiglia e che hanno provocato un disequilibrio.
Io credo che tutto questo andrebbe ripreso, ricostruito, perché tu possa tenerlo dentro di te in un modo meno difficile, meno conflittuale. Mi sembra che dentro di te sia in corso una battaglia tra tanti bisogni diversi: mamma, donna, moglie.
Ci sarebbero tanti aspetti da approfondire per capire meglio la tua situazione. Ad esempio perché litigate?  E il lutto in famiglia, di chi si trattava? Il difficile rapporto con la tua famiglia? Ora qui non si può affrontare tutto, ma ho a mente che ci sono questioni di cui hai parlato nel tuo messaggio e che rimangono in qualche modo in sospeso.

 

IN CONCLUSIONE: COSA PUOI FARE?

Il mio rimando è di contattare un bravo professionista (psicologo-psicoterapeuta), che ti possa supportare nel riordinare mentalmente la tua vita, quello che sta succedendo. I colloqui psicologici ti potrebbero aiutare a riprendere fiato e ad affrontare questo momento di crisi personale e di coppia. Mi sembra ci sia in te e nel tuo compagno il desiderio di preservare il vostro legame e costruire la vostra famiglia. Quindi cercate di non farvi soverchiare da questa difficile situazione presente, che vi potrebbe impedire di investire sul futuro. Penso che il confronto con uno psicologo possa offrirvi uno spazio neutro e un punto di vista utile a mediare tra i vostri diversi bisogni. Credo sarebbe utile ricercare di un nuovo equilibrio, in cui ciascuno possa trovare un suo spazio personale e la famiglia nascente (tu, tuo marito e vostro figlio) uno spazio condiviso.
Un saluto.

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