DIGITALE, BAMBINI E COVID-19 I Risolvere

Domande e risposte

LA BABYSITTER DI MIO FIGLIO È UNO SCHERMO

Difficoltà infanzia-adolescenza
25/06/2020

Buongiorno,
sono la mamma di un bambino di …. anni. Da quando siamo in quarantena, il suo uso di TV, tablet, telefonino è aumentato esponenzialmente. In generale io sono sempre stata contraria al fatto di piazzare i bambini di fronte ad uno schermo troppo a lungo. Ora però mi trovo costretta. Sia perché faccio smartworking e non posso sempre stargli dietro, sia perché la scuola si è trasferita su piattaforma digitale. Mi chiedo se sia giusto e come torneremo alla normalità, quando tutto questo sarà finito.
Grazie, B.

terapeuta Nisia Cosenza
risponde
Dott. Nisia Cosenza
Psicologia del bambino, dell’adolescente, dell’adulto e consulenza genitoriale

CORONAVIRUS: LIBERALIZZARE IL DIGITALE CON I BAMBINI?

Gentile B.,
il ruolo genitoriale si fa ancora più difficile in questa fase di emergenza.
Prima il compito educativo poteva essere spartito anche con altri interlocutori: scuola, gruppi sportivi, oratori, nonni, babysitter. Ora mamme e papà si trovano a gestire completamente il tempo dei propri bambini e sembra essere un tempo che in questo momento si deve appoggiare obbligatoriamente al digitale: la scuola, il contatto con gli amici, i parenti, il tempo libero.
Il rischio è quello di delegare troppo al mezzo informatico, dato che il genitore si trova a dover conciliare la gestione dei figli con le proprie esigenze personali e lavorative, cosa che non rende sempre possibile offrire ai figli stimoli utili e adatti.
La scuola, trasferitasi in qualche modo su piattaforma digitale, offre un’opportunità, ma anche un grande impegno. Può dare una certa continuità all'apprendimento e alla relazione con compagni e maestre ma richiede che il genitore sia presente. Soprattutto i bambini più piccoli necessitano di essere seguiti per connettersi, inviare i compiti alle maestre, interagire coi compagni.
Al genitore viene quindi richiesto di “esserci” per evitare che il digitale invada, quasi naturalmente, una fetta rilevante della vita dei bambini, anche dei più piccini.
Quali le opportunità e quali i rischi di questa “liberalizzazione”? Come provare a gestire questa nuova situazione?
Proviamo a vederlo insieme.

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COME AIUTARE I BAMBINI A “USARE BENE” L’ACCESSO AL DIGITALE?

Cara B., credo che non sia funzionale in questo momento demonizzare l’utilizzo del digitale, ma che piuttosto sia utile trarre i vantaggi che esso porta, cercando di diffonderne (tra grandi e piccini) un “buon uso”, equilibrato e consapevole.
Vediamo qualche spunto che spero utile al riguardo:

  • Evitare l’uso smodato, senza regole;
  • Cercare di avere delle alternative possibili, coltivando anche possibili altri interessi: disegno, lettura, cucina, lavoretti manuali;
  • Continuare a condividere l’importanza delle relazioni, coltivando il desiderio di poterle recuperare di persona, anche se in questo momento occorre privilegiare lo schermo

Proviamo, dunque, a capire come trovare un buon equilibrio soprattutto in questo momento di restrizioni sociali legale all’emergenza Coronavirus. Magari potresti aiutare il tuo bambino a:

  1. Selezionare: perché in questo momento gli strumenti digitali hanno senso soprattutto laddove non esiste altra possibilità.
    In particolare:
  • per mettersi in contatto con gli altri. La funzione relazionale è forse la più importante da garantire. Consente di avere un’interazione con i compagni di classe o della squadra sportiva. Di compensare in parte una socializzazione drasticamente venuta meno. Permette di sentire i nonni o altri parenti. Soprattutto nei confronti dei più anziani, i bambini hanno compreso che esiste una preoccupazione. Poterli sentire e constatare che stanno bene, li rassicura rispetto alle proprie ansie;
  • per veicolare la didattica. Fare scuola senza il contatto umano con la maestra ed i compagni è estremamente difficile. Sia da un punto di vista attentivo che motivazionale.
    Le piattaforme messe a disposizione hanno il vantaggio di tradurre la proposta formativa in qualcosa forse di più simile ad un gioco. Colori, musiche, soluzioni grafiche catturano l’attenzione. Possono essere più invitanti ed incuriosiscono i piccoli, facendogli contemporaneamente imparare qualcosa. Anche se alla lunga può essere molto più faticoso, rispetto alla scuola tradizionale, fatta di relazione corporea, sguardi e contatti, a cui è difficile rinunciare.
  1. Limitare. Se è vero che in questo momento gli strumenti digitali hanno senso, soprattutto perché non esistono molte altre possibilità, è fondamentale saper porre dei limiti. Una variabile fondamentale è il tempo. Dev’essere gestito dal genitore. Questi, in base alle esigenze proprie e del proprio figlio, è utile chiarisca in anticipo quanto a lungo è possibile utilizzare computer, tablet o telefonino.
    Anche con i più piccoli questo aspetto risulta cruciale. Pensiamo ai bambini che non sono in grado di comprendere il tempo dell’orologio. Basterà utilizzare un timer da cucina o applicare un’etichetta colorata sul quadrante di un orologio a lancette per dare loro un segnale di “stop”.
  1. Trovare delle alternative. Quando hai del tempo libero cerca di compensare con proposte o giochi creativi. Stimoli ludici che richiedano di utilizzare l’immaginazione e la fantasia. Qualcosa che induca i bambini a muoversi nello spazio. Oppure utilizzare le mani per dare forma a qualcosa. O, ancora, adoperare il linguaggio, ad esempio dei libri per bambini.
    In altri termini, stimolare gli aspetti emotivi, motori, comunicativi. Penso alla danza, al nascondino, alla ginnastica. O al didò, agli impasti, alla pittura e al disegno. O alla lettura di libri, solo per fare alcuni esempi.

 

QUALI SONO GLI ASPETTI NEGATIVI DEL DIGITALE SUI BAMBINI

In generale, è la sovraesposizione agli schermi ad essere criticata.
Come mai?

  1. Perché offre una stimolazione passiva.
    Il bambino si trova bombardato da stimoli in rapida successione.
    Essi non tengono conto dei suoi tempi di apprendimento, né del suo livello di comprensione.
  1. Perché esclude l’aspetto relazionale.
    Dipende dagli strumenti a cui si fa riferimento, tuttavia la maggior parte non implicano un’interazione con qualcuno.
  1. Perché non favorisce l’emergere di competenze.
    Soprattutto in età precoce, l’apprendimento passa attraverso la possibilità di esplorare l’ambiente attraverso i cinque sensi. Muoversi nello spazio, sentendo i profumi, osservando i colori, toccando la realtà con cui si entra in contatto. L’aspetto sensoriale permette al bambino di imparare come lui stesso può trasformare l’ambiente. L’osservazione delle prime semplici relazioni di causa-effetto gli fa scoprire di poter essere lui stesso, col suo comportamento, causa di diversi processi. Questo gli permetterà di sentirsi protagonista di un cambiamento, efficacie nel modificare la realtà.

Dunque, non è il digitale di per sé ad essere demonizzato ma:

  • un suo uso smodato, senza regole;
  • una mancanza o povertà di alternative;
  • il fatto di privilegiare lo schermo rispetto alla relazione con qualcuno.

 

Gentile B.,
spero di aver fatto un po’ di chiarezza su questo argomento. Ci troviamo a fare i conti con una gestione del tempo molto differente da prima. È giusto porsi delle domande, rimanendo flessibili sulle diverse possibilità, per far sì che diventino opportunità!

Saluti.

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