Ansia della tecnologia e intelligenza artificiale

ANSIA DA TECNOLOGIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In questo video vorrei condividere una riflessione sull'ansia da tecnologia, cioè l’ansia provocata dalle innovazioni tecnologiche e dalle conseguenze che esse possono portare. Questo disturbo colpisce persone di ogni età, ed è strettamente connessa al momento storico che stiamo vivendo.

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ANSIA DA TECNOLOGIA: PERICOLO DI DEMONIZZAZIONE

L'idea che la tecnologia possa portare ad un futuro migliore ha cominciato a vacillare. Anzi oggi assistiamo ad un processo di colpevolizzazione della tecnologia, come portatrice di cambiamenti peggiorativi.
Qualche esempio?

  • I social network, che inizialmente sono nati come un mezzo per connettere le persone, oggi sono visti da molti come nemici della privacy e diffusori di contenuti non sempre “buoni”.
  • La dipendenza tecnologica ha colpito tutti, giovani e adulti.
  • Le vendite on-line e il lavoro temporaneo sono visti come responsabili di un impoverimento del mercato e dei territori.

Le persone iniziano a sviluppare rappresentazioni negative sulla tecnologia, che insinuano dubbi, paure e ansie: dove andremo a finire? Cosa ne sarà dei nostri figli? Non troveremo un lavoro decente? Le macchine ci sostituiranno!      

 

ANSIA DA TECNOLOGIA: COME GESTIRE LA SITUAZIONE

Trovo che le paure siano legittime, direi fisiologiche, ma che al contempo si debba recuperare una centratura sulla situazione attuale. Siamo sicuri che gli svantaggi superino davvero i vantaggi?
Non possiamo escludere la tecnologia dalle nostre vite, perché ne è già parte, soprattutto se pensiamo alle nuove generazioni. Attenzione a non demonizzare la tecnologia, addossandole tutti i mali del mondo moderno: dipendenze, isolamento, consumo sfrenato, distorsione della realtà, sfruttamento, superamento dei limiti. Perché in questo modo rischiamo di perdere la posizione attiva necessaria a gestire ciò che non ci va della tecnologia.      

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CHAT GPT: DI COSA SI TRATTA

Al centro del dibattito in questo momento c'è l'intelligenza artificiale, - l'ultima acquisizione di questo decennio. L’AI, appunto l’intelligenza artificiale, viene percepita come minacciosa in tanti ambiti della vita. Recentissima è l’uscita della Chat GTP, un’AI in grado di produrre moltissime tipologie di contenuti semplicemente ponendo una domanda, anche dettagliata. I genitori pensano che i figli useranno la chat GPT per svolgere i compiti, i copywriters e i giornalisti sono terrorizzati di perdere il lavoro, i programmatori pure. La chat GPT, infatti, sa programmare e fare siti internet. Ho provato a chiedere alla chat di scrivere una lettera d'amore per mio marito il giorno prima del nostro matrimonio, e ho chiesto di usare uno stile romantico. Vi devo dire che il risultato non è stato affatto male. Inquietante no? Che un’AI possa scrivere anche una lettera molto personale e con buoni risultati.

 

INTELLIGENZA UMANA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Fono ad ora abbiamo avuto un accesso illimitato alle informazioni. E da oggi in poi? Avremo accesso illimitato ad un’AI che può produrre creativamente infiniti tipi di “progetti”? Stiamo perdendo l’appannaggio dell’intelligenza, come caratteristica peculiare dell'essere umano? Beh, ammetto che questa prospettiva, pensata così, può mettere in allarme.

 

L’UOMO È UN ESSERE GENERATIVO

Credo sia un momento nel quale non rinunciare a conoscere, a sperimentare, a inventare. È di fondamentale importanza coltivare la propria creatività, in termini di generatività di idee, di nuovi modelli educativi per i nostri figli, di nuovi contesti lavorativi per i giovani che si affacciano al lavoro, di un nuovo modo di imprendere le attività lavorative e le nostre abitudini di vita ad esempio connesse ai problemi di sfruttamento delle risorse della Terra.

 

PERICOLI DI UN’ECCESSIVO PESSIMISMO

È necessario, quindi, affrontare la paura di essere schiacciati dal nuovo tecnologico e attivarci per trovare i nostri nuovi modi di usare la tecnologia, invece di essere usati da essa.    Percepisco il malessere dell’epoca post-moderna nello svilupparsi di pessimismo, diffidenza e condanna. Perché spesso ciò che è difficile da integrare viene difensivamente eliminato, rimosso, svalutato, proiettato sul mondo esterno, che si riempie di demoni, come appunto il terribile demone tecnologico. Invece, dovremmo provare a rallentare, per comprendere meglio la rivoluzione che è in corso, tenendoci stretta la capacità di pensare e di decidere.

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