Attacchi di panico | Risolvere

ATTACCHI DI PANICO

Ti è mai capitato di sentire che il cuore ha incominciato a battere più velocemente, il respiro è diventato più corto e più affannato e hai incominciato a sudare, tremare e a provare una intensa paura? Tutto questo è capitato improvvisamente, in modo inaspettato, oppure tende a ripresentarsi in alcune situazioni specifiche, come in un luogo affollato, nelle gallerie o in ascensore? Se così fosse, ti consiglio di guardare questo video perché oggi parlerò degli attacchi di panico.

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CHE COSA SONO GLI ATTACCHI DI PANICO?

Gli attacchi di panico sono delle manifestazioni molto intense di ansia, caratterizzate da tutta una serie di modificazioni corporee (battito cardiaco accelerato, fiato corto, tremori, sudorazione, vampate di calore) e cognitive, ovvero un timore molto reale e pervasivo per la persona che sta sperimentando l’attacco di panico, come la paura di morire, di avere un infarto, di impazzire, di perdere il controllo, di svenire… In realtà, questi cambiamenti corporei sono gli stessi che una persona sperimenterebbe se si trovasse in una improvvisa situazione di pericolo, come per esempio l’essere investita da un’automobile. Provate a tornare indietro con la memoria a una situazione in cui vi siete sentiti minacciati e provate a ricordare come ha risposto il vostro corpo: avrà verosimilmente messo in atto tutta una serie di cambiamenti, gli stessi che caratterizzano l’attacco di panico, per permettervi di affrontare il pericolo, agendo o scappando.  Ma perché c’è questa somiglianza fra una situazione di pericolo reale e l’attacco di panico? Perché anche nell’attacco di panico è presente una situazione di pericolo, che però è solo a livello mentale. Ovvero, la possibilità che in una situazione - neutra - possa verificarsi qualcosa che la mente della persona trova inaccettabile, come essere un fallimento, non essere all’altezza, essere rifiutato, essere deriso... Proviamo a fare un esempio in cui è presente una normale attivazione fisiologica ma, di per sé, non rappresenta un situazione pericolosa: immaginiamo uno studente che si deve preparare a un esame universitario e poco prima di presentarsi in aula ha un attacco di panico perché teme di essere bocciato. E’ ovvio che a nessuno piace non superare un esame, ma per la persona che sperimenta l’attacco di panico l’eventualità di essere bocciato coinciderebbe con la conferma di essere un fallimento. Ecco che una situazione non pericolosa (un esame) viene vissuta come una minaccia in quanto potrebbe verificarsi un qualcosa che la mente di quello studente è inaccettabile (essere un fallimento). Con questo esempio possiamo capire meglio in che senso l’attacco di panico è frutto di un pensiero, e non conseguenza di una situazione.  

 

PERCHE’ GLI ATTACCHI DI PANICO CONDIZIONANO COSI’ TANTO LA VITA DELLE PERSONE?

Seppur tutti noi possiamo sperimentare nel corso della nostra vita un attacco di panico, in alcuni casi questi possono ripetersi nel tempo, andando a costituire un vero e proprio disturbo di panico, limitando e condizionando la vita di una persona. Questo accade sia per la forza con cui si presenta un attacco di panico, sia per le modalità con cui esso si manifesta: improvvisamente e in frangenti di tranquillità, come durante una serata di relax sul divano di casa, oppure con una certa prevedibilità (ogni qualvolta ti trovi in galleria, in un locale affollato, in auto). Se è capitato anche a te, è probabile che tu abbia modificato le tue abitudini, limitando, per esempio, gli spostamenti da solo o evitando alcuni luoghi. È anche probabile che non ti senta più padrone della tua vita, ma in balia di questo disturbo, schiavo del panico.  Facilmente sarai spesso in allerta per la paura che si presenti un nuovo episodio di panico, andando a rafforzare un circolo vizioso di paura della paura.

 

COME INTERVENIRE?

Nel trattamento del disturbo di panico bisogna intervenire a più livelli: cognitivo, comportamentale, esperienziale ed eventualmente farmacologico. Un primo aspetto molto importante da comprendere è che gli sgradevoli sintomi fisici che caratterizzano l’attacco di panico sono qualcosa di molto fastidioso, ma non di pericoloso, con l’obiettivo di ridurre la tragicità percepita. È, inoltre, fondamentale modificare quei pensieri automatici catastrofici che innescano l’attacco di panico; questo fa sì che col tempo la persona impari a non aver paura delle sensazioni fisiche di ansia. Non avendone paura, imparando a conviverci semplicemente aspettando che passino, si evita l’escalation di ansia che porta al panico. Facciamo un esempio: il pensiero “Sto diventando pazzo”, si può sostituire con “Sto solo sperimentando sintomi fisici forti, non ho alcuna ragione di ritenere che sto impazzendo”. O ancora: “Sto per avere un infarto”, può essere più correttamente sostituito con “È solo il battito del mio cuore, già altre volte è stato accelerato”. Importante è anche contrastare gli evitamenti delle situazioni temute, dandosi la possibilità di vedere che quello che si teme (essere derisi, essere considerati non all’altezza, essere giudicati male) in realtà non accade. Possono aiutare anche le tecniche di rilassamento e soprattutto strategie che aumentino la capacità del soggetto di accettare le emozioni negative; la meditazione mindfulness ne è un esempio. Infine, una terapia farmacologica specifica, impostata esclusivamente da un medico psichiatra, come supporto a un percorso di psicoterapia può aiutare a controllare i sintomi del panico, ma non a risolvere il reale motivo del panico.

Spero che questo video sia stato di tuo interesse e ti ricordo di iscriverti al nostro canale.

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