IL GASLIGHTING: RISVOLTI PSICOLOGICI E RELAZIONALI
In questo articolo affronteremo il fenomeno del gaslighting, una forma subdola e spesso invisibile di manipolazione psicologica, che induce le persone a dubitare di se stesse. Se anche tu pensi di vivere o di aver vissuto questa condizione e vuoi comprendere meglio le conseguenze e gli effetti che può provocare in chi la subisce,

DI COSA SI TRATTA?
E’ un termine che è entrato sempre più nel linguaggio psicologico odierno e indica una modalità relazionale in cui una persona, spesso in posizione di potere o di intimità affettiva, distorce e invalida sistematicamente la tua realtà, fino a farti dubitare di te, dei tuoi ricordi, delle tue emozioni. È una dinamica che può avvenire spesso in famiglia, nelle relazioni amorose, così come lavorative.
COSA ACCADE EMOTIVAMENTE QUANDO SI SUBISCE GASLIGHTING?
Chi lo subisce spesso si ritrova intrappolato in una relazione totalizzante, in cui si trova a subire fortemente il volere o il pensiero dell’altro. Tale dinamica può manifestarsi attraverso la continua invalidazione della tua percezione, magari anche mostrando apparente calma. Ne possono essere testimonianza risposte/commenti quali: “Guarda che non me l’avevi detto”, “Sei troppo sensibile”, “Te lo sei immaginato”.
QUALI SONO GLI EFFETTI?
Nel tempo, questa dinamica mina profondamente la tua capacità di dare un significato alle situazioni che riguardano te e gli altri, arrivi a mettere in discussione il tuo senso di realtà. Puoi iniziare a dubitare di te, ad autoaccusarti, a sentirti inadeguato. A livello emotivo, arrivi a sentire un vissuto profondo di confusione, colpa e vergogna. È come se la tua identità fosse messa sotto assedio. E quando questo accade, il mondo diventa un luogo incerto, non più affidabile. Perdi i tuoi punti di riferimento, non sai più di chi fidarti.Possiamo dire che il gaslighting agisce come un attacco a quello che noi psicologi chiamiamo “funzione riflessiva”. Si tratta della capacità della mente di comprendere e dare significato alle emozioni e ai pensieri propri ed altrui, riuscendo a decifrare le emozioni e le intenzioni che li determinano. Se viene messa in discussione, si crea una tale dipendenza dall’altro, che diventa necessario consultarlo per confermare cosa sia corretto e cosa no. Occorrono continue conferme. Questa dinamica genera solitamente invalidazione di sé, processi regressivi che conducono ad una notevole fragilità. Ciò può comportare stati d’ansia, senso di disorientamento e persino vissuti depressivi. Gradualmente verrà a mancare la fiducia nelle proprie capacità, in certi casi fino alla messa in discussione della propria identità: chi sono io e chi sono io in relazione agli altri.
COME SI RICONOSCE?
Ci sono alcuni segnali chiave:
- Chiedi costantemente scusa, anche quando non hai fatto nulla di sbagliato.
- Hai la sensazione che ogni discussione finisca per farti sentire in colpa o sbagliato.
- Ti senti spesso confuso o insicuro anche se prima non lo eri.
- Senti di non poterti fidare della tua memoria o delle tue emozioni.
- Ti isoli o eviti di parlare con gli altri per timore che “non ti capiscano” o di fare brutta figura.
COME AFFRONTARE LA SITUAZIONE?
Il primo passo per uscire da una dinamica di gaslighting è riconoscere che qualcosa non va, che la relazione con quella persona ti fa sentire confuso e incerto. Occorre recuperare il valore della tua esperienza interna, quando viene continuamente minimizzata. Può essere utile ricostruire la tua storia personale, per comprendere quali radici possa avere questa dinamica, che può richiamare dinamiche di svalutazione già vissute nella propria vita.
Una consulenza psicologica può aiutarti ad entrare in contatto con ciò che ti sta succedendo, recuperando una posizione più soggettiva e riconoscendo eventuali processi di svalutazione in corso. E’ importante trovare la propria verità, la propria visione delle cose.
