Perfezionismo e controllo | Risolvere

PERFEZIONISMO E ANSIA: COME GESTIRLI?

PERFEZIONISMO: DI COSA SI TRATTA

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Puoi fissare un appuntamento di persona con uno dei nostri terapeuti. Ti aiuterà a dare forma al tuo problema ed individuare le giuste vie di uscita.
Incontra un terapeuta
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Quando si parla di perfezionismo si intende il bisogno di essere perfetti e di esigere da sé e dagli altri delle prestazioni sempre migliori. Ma è così negativo? Viviamo in un momento storico e sociale in cui sembra che ci sia una sorta di mentalità e condizionamento, soprattutto nelle grandi città, ad eccellere e a pretendere da sé e dagli altri una qualità prestazionale molto elevata. In un certo senso siamo tutti esortati e spinti a super-prestazioni. C’è un limite però che definisce il cercare dei buoni risultati e il restare ingabbiati in meccanismi malsani. Un po’ di perfezionismo, inteso come fare le cose bene e in maniera accurata è funzionale. La dinamica del perfezionismo però è un meccanismo molto più stringente e pervasivo e a lungo termine anche invalidante perché ingabbia la persona in cortocircuiti mentali rigidi e frustranti di insoddisfazione e ansia.

 

PERFEZIONISMO: COME FUNZIONA

Il perfezionismo diventa una sorta di schema di valutazione di sé, l’unico accettabile che costringe le persone in un giudizio molto esigente. Nel desiderio di essere sempre più perfetti, si diventa paradossalmente meno efficienti perché si perde molto tempo a controllare e rifare, non va mai bene, ci si sente sempre più frustrati e mai abbastanza. Si possono creare così delle spirali in negativo di insoddisfazione, rigidità, giudizio, vissuti depressivi che a lungo andare possono portare a sviluppare un atteggiamento patologico. Il perfezionismo, infatti, può diventare un fattore di rischio per sviluppare alcune patologie come i disturbi alimentari, ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo.

 

COSA FARE?

La prima cosa da fare è comprendere bene questa dinamica, questa trappola mentale nella quale ti sei costretta e che ti sta ossessionando. Puoi provare, per iniziare, a chiederti a cosa ti serve veramente questa severità e cosa succede se allenti la presa. Forse sei troppo spaventato dalla possibilità di sbagliare, di fallire in qualcosa, forse hai paura di perdere il controllo. È possibile che tu ti senta triste se qualcosa va storto? Queste sono alcune domande che possono servire da stimolo per iniziare a essere ogni giorno un poco più consapevole. Il perfezionismo, l’iperattività spesso hanno una funzione calmante, in alcuni casi antidepressiva. Possono venire usati come scudo e possono diventare una strategia volta a proteggere l’autostima e l’incertezza delle proprie capacità. Di solito il perfezionista crede di poter essere accettato solo se mantiene elevati livelli prestazionali.

 

COME GESTIRE LA SITUAZIONE

Prova a metterti in contatto con quel senso di inadeguatezza e chiediti se questo sia il modo migliore per affrontarlo, forse potrebbero esserci altre strategie.
Ad esempio:

  • imparare a riconoscere e dare lo stesso valore ai successi e agli insuccessi (il perfezionista spesso sottovaluta i successi e sopravvaluta gli insuccessi)
  • provare a considerare gli errori e le critiche come qualcosa di molto prezioso che aiuta a migliorare. Le critiche inoltre non andrebbero prese come un giudizio sulla tua persona ma più che altro sul tuo compito, quindi non avere così paura di sbagliare, si può sempre migliorare.
  • prova a dirti ogni tanto che va bene così, che hai fatto quello che potevi, voglio dire di provare a essere meno severo con te stesso.

 

AIUTO PSICOLOGICO

Se ti senti ingabbiato in schemi di giudizio interni severi e rigidi e senti che stanno danneggiando il tuo equilibrio emotivo e la tua prestazione, considera la possibilità di chiedere un sostegno psicologico, anche perché dietro al perfezionismo si nasconde spesso fragilità, paura del giudizio e insicurezza col pensiero di poter essere amati solo se si eccelle. Non è facile liberarsi da certi schemi mentali, spesso hanno origine da modelli e stili famigliari esperiti nel contesto di origine, che poi si possono essere strutturati come un modo di funzionare. È importante trovare una chiave di uscita e di cambiamento di comportamenti che a un certo punto della vita diventano stretti, non più utili. Lo psicoterapeuta ti può aiutare a riconoscere la situazione e sciogliere questi meccanismi.

 

COME CAPIRE SE SOFFRI DI PERFEZIONISMO PATOLOGICO

  • ansia del giudizio
  • paura delle critiche
  • paura di sbagliare
  • alte aspettative sulla tua performance tanto da inficiare sul risultato
  • dedizione eccessiva al compito o allo studio che interferisce con la vita privata
  • livello di ansia e stress elevato
  • spesso risultati raggiunti con tempi lenti
  • autovalutazione molto severa
  • tendenza a vivere l’errore come un fallimento
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