Vittimismo | Risolvere

VITTIMISMO

In questo video ti voglio parlare del vittimismo, cioè la tendenza ad avere una visione pessimista della vita e di se stessi Si tratta di dinamiche che sono invalidanti e che segnano profondamente il modo di essere di una persona. In questo video capiremo meglio come funzionano e come gestire queste fragilità.
Sono la dott.ssa Claudia Macaluso di Risolvere, sono una Psicologa e Psicoterapeuta con esperienza nella terapia individuale e di coppia.     

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VITTIMISMO, DI COSA SI TRATTA

Le persone che soffrono di vittimismo patologico, si sentono sfortunate, tendono spesso a lamentarsi ma non si attivano per migliorare la situazione, infatti per loro tutto sembra difficile, se non impossibile da raggiungere e per questo spesso provano invidia per i successi altrui.
Questi sentimenti negativi possono generare un senso di vulnerabilità e paura, che attivano due meccanismi possibili:

  • L’estrema colpevolizzazione di sé, di condanna, che paralizza nell’impotenza. Qualunque soluzione è impossibile. “È colpa mia, non valgo niente, non ce la farò mai”
  • la proiezione verso l’esterno delle proprie responsabilità e della propria fragilità. “Non sono io, sono gli altri, sono sfortunato, capitano tutte a me, non ci posso fare nulla!”

 

RISCHIO DEL VITTIMISMO

Il vittimismo patologico può diventare una strategia per non affrontare la vita e le sue sfide. Un meccanismo che può indurre la persona a ritirarsi in una rassicurante zona confort di autocommiserazione, che può cronicizzarsi e strutturarsi come una caratteristica nella quale ci si identifica.
Ovviamente il vittimismo porta alla perdita della fiducia nelle proprie possibilità e nelle proprie risorse.

 

ORIGINE DEL VITTIMISMO

Si può trattare di persone che non hanno avuto possibilità di esprimere i bisogni, e che forse non hanno imparato a riconoscerli. Probabilmente non di sentono visti e attirano l’attenzione mostrandosi in difficoltà, nella speranza di essere compresi. Probabilmente nella loro esperienza di vita c’è stata mancanza di cura, disinteresse, svalutazione.
Talvolta è possibile riconoscere dinamiche vittimistiche anche nell’ambiente familiare d’origine, come aspetti che in qualche modo possono essere stati tramandati a livello generazionale.

 

CONSEGUENZE DEL VITTIMISMO SUGLI ALTRI

Gli effetti del vittimismo sugli altri possono essere duplici:

  • di rifiuto ed espulsione, quando l’atteggiamento vittimista suscita desiderio di fuga e talvolta rabbia, aggressività, con l’effetto di incrementare il vittimismo.
  • desiderio di aiuto, compassione e indulgenza rispetto alle lamentele. In questo caso la persona non fugge, rimane, addirittura sentendosi in colpa e in dovere di intervenire.

È da tenere presente che il vittimista sarà difficile da consolare, avrà sempre un motivo per essere giù di morale, posizione che comporterà impotenza e frustrazione, una sorta di tirannia relazionale.

 

COSA FARE

Il vittimista cambierà la sua situazione con molta difficoltà, perché sotto a questo tipo di dinamica ci possono essere dei vantaggi secondari molto convincenti. Ad esempio, si tratta del tornaconto che potresti ricevere dal mantenere una situazione che può sembrare svantaggiosa. Un vantaggio secondario può essere il mantenere l’attenzione degli altri su di sé, oppure proteggersi dall’aggressività altrui o da eccessive aspettative. Può essere utile farsi aiutare da uno specialista per comprendere questi meccanismi e individuare quale possa essere il vantaggio secondario celato dal proprio vittimismo.

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