Disturbi psicosomatici | Risolvere

Domande e risposte

NON RIESCO A LAVORARE. HO UNA NAUSEA PERSISTENTE: CHE FARE?

Ansia, stress e paure
26/03/2022

Salve, ho circa trent’anni faccio come mestiere il cameriere ho lavorato in un locale per alcuni anni di fila, 13/14 ore al giorno, dopo mi sono licenziato e dopo 2 giorni ho trovato un altro lavoro full time dalle 8/9 ore al giorno 6gg su 7. Dopo c’è stata la pandemia e siamo rimasti chiusi per 9 mesi senza lavorare. Dopo che ho ripreso a lavorare, ogni turno che faccio ho sempre nausea, ma non sono stanco fisicamente. Non capisco il perché non riesco a mandare avanti il lavoro, troppo senso di nausea, anche facendo 6 ore ... ho bisogno di aiuto non so cosa fare.

terapeuta Marta Crespi
risponde
Dott. Marta Crespi
Psicologia dell’adulto, valutazioni neuropsicologiche e valutazioni peritali

LA NAUSEA: UN POSSIBILE DISTURBO PSICOSOMATICO?

Buongiorno G.,
mi sembra di capire che le difficoltà lavorative siano iniziate in seguito al primo lockdown imposto dall’emergenza sanitaria da Sars-CoV-2. Sembra, inoltre, che non dipendano tanto dalla mole di lavoro – che, anzi, si è ridotta – né dalla stanchezza fisica, quanto dal fatto che non ti senti fisicamente a posto. Hai un tale senso di nausea che non riesci a lavorare come vorresti, ma non comprendi da cosa dipende. Da quello che racconti sembrerebbe che il senso di nausea sia la somatizzazione di un disagio, di un qualcosa che non ti fa stare tranquillo, e che cerca di esprimersi attraverso il tuo star male. Hai mai sentito parlare dei disturbi psicosomatici? Vediamo meglio di cosa si potrebbe trattare.

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DISTURBI PSICO-SOMATICI: QUANDO IL CORPO CI PARLA

Il Covid-19, purtroppo, ha avuto effetti non soltanto sulla nostra salute fisica, ma anche sull’equilibrio psicologico di molti di noi. Durante questi due anni sono aumentate diffusamente le manifestazioni di ansia, ad esempio agitazione, disturbi psico-somatici, depressione e insonnia, e, forse anche tu, in qualche modo, potresti averne risentito?
Da un lato il Covid-19 ha messo a dura prova le nostre capacità adattive e, dall’altro, ha alimentato l’universo dei nostri pensieri e delle nostre paure verso un qualcosa che non si conosce. È un’esperienza che ci ha obbligati a trovare nuovi equilibri, e nuovi mondi di vivere la nostra vita. diversi da quelli che abbiamo usato fino ad ora.
Nel tuo caso, mi sembra che il periodo di 9 mesi che hai passato senza lavorare possa corrispondere ad una sorta di spartiacque tra un prima ed un dopo. Un prima, durato parecchi anni, in cui hai sempre lavorato moltissimo, tante ore al giorno e tanti giorni alla settimana, senza mai fermarti. Poi un periodo di pausa di nove mesi e successivamente una ripresa lavorativa difficile, con questa nausea che ti impedisce di lavorare. Ecco l’ipotesi, che in base a questi elementi, vorrei condividere con te: non credi che ci possa essere una parte di te che forse sta frenando all’idea di poter ricominciare il lavoro con i ritmi sostenuti che hanno contraddistinto le tue occupazioni da un po’ di anni a questa parte? Perché sembra proprio che il tuo sintomo (la nausea) ti stia costringendo a frenare, a rallentare.

 

LA SOMATIZZAZIONE: CHE COS’E’?

La somatizzazione consiste nel “riversare” su un organo o un apparato corporeo un malessere psicologico. Si esprime attraverso la comparsa di sintomi fisici ricorrenti, che non sono spiegati da una condizione medica conosciuta. Immagina come se la tua mente non fosse in grado di esprimere a parole il proprio malessere e lo facesse attraverso il corpo.  Esistono molti modi in cui questo può essere fatto e la nausea ne è un esempio. Questo sintomo è comune all’ansia, alla depressione, all’ipocondria. Spesso ci si spaventa, in quanto non si riesce a comprendere che cosa ci sta accadendo, e, a volte, si possono trovare delle spiegazioni che non fanno altro che aumentare la preoccupazione: “avrò qualche malattia. Sono bloccato, non potrò più lavorare”.
Hai detto che hai visto l’inizio di questo cambiamento dopo il periodo di lockdown: come l’hai passato? Eri solo o in compagnia? È stato difficile abbandonare la quotidianità o sei riuscito a trovare delle strategie utili per affrontare questo periodo difficile? Ti mancava il lavoro, oppure no? Eri preoccupato o in ansia? Hai incominciato a sentirti più giù di tono per via delle restrizioni? Capire cosa ti sia successo in questo periodo potrebbe essere utile per comprendere meglio la natura delle tue nausee.

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