Domande e risposte
SOFFRI D'ANSIA OPPURE NO? COME AFFRONTARE I TUOI DUBBI
Buongiorno,
vorrei chiedere un consiglio su quale potrebbe essere il mio problema, nell'eventualità di averne uno. Lo scorso agosto ho avuto un primo episodio di forte ansia, mi sembrava di dover stare molto male, faticavo a respirare e avevo una forte sensazione di nausea. Non mi sono preoccupata molto in quanto quella sera avevo bevuto con dei miei amici...pensavo di “essermi presa male”, come si suol dire. Successivamente, quando è iniziata la scuola, le prime due settimane, avevo molto bruciore allo stomaco, mi agitava l'idea di stare chiusa in classe e in seguito sul pullman. Questa idea e la conseguente agitazione sono sparite dopo qualche giorno però è rimasto il bruciore e la nausea, quindi ho pensato di avere qualche infiammazione, dato che ogni volta che mangiavo sentivo la strana sensazione di nausea, ancora una volta, ma niente più di questo. Poi tutto è andato bene fino a Capodanno e a un diciottesimo in febbraio dove mi sono sentita male, con conseguenti sintomi già spiegati nel primo episodio, l'unica differenza è che mi sembravano reazioni più forti e soprattutto più durature (si parla di una crisi di pianto e vomito di circa due ore), però anche là pensavo fosse dovuto al fatto che avevo bevuto in entrambi i casi. Ero insomma arrivata alla conclusione di non toccare più alcol, nessuna grande perdita. Il problema l'ho riscontrato da giugno...primo incontro con i miei amici dopo il lockdown, serata normale passata tra l'altro molto bene, se non che prima di arrivare, nel tragitto in macchina prima di incontrare i miei amici, avevo una piccola sensazione di agitazione, tipo l'attimo prima che ti estraggono per un'interrogazione, quindi non ci ho dato molto peso. Le successive uscite però questa agitazione si è trasformata in vera e propria ansia, per la quale io mi sento male, ripeto: tachicardia, agitazione, ma soprattutto nausea, che è la cosa che più mi da fastidio. Due giorni fa sono andata al centro commerciale e in macchina ho iniziato a tremare e a provare bruciore di stomaco. Quando sono arrivata nel parcheggio non riuscivo a stare ferma, ho camminato avanti e indietro sei volte poi mi sono autoimposta di entrare e non tornare indietro come avevo pensato di fare. Dentro ho tenuto le braccia incrociate sul petto, era come se non mi sentissi sicura a metterle giù lungo i fianchi e all'inizio non riuscivo a guardare dritto, solo i miei piedi, non riuscivo ad alzare lo sguardo. La mia domanda, dopo aver spiegato nel dettaglio tutto quello che è successo e che continua a succedere è se sia qualcosa di "grave" tipo disturbo d'ansia oppure se è una mia suggestione mentale, come io credo. Vorrei un consiglio da un esperto, proprio perché non sono sicura di voler chiedere un aiuto competente in modo continuato, se è una cosa passeggera e che si risolve col tempo. Spero di essermi spiegata per il meglio e spero di ricevere una risposta, se così fosse grazie mille in anticipo. Cordiali saluti, M.
DISTURBO D’ANSIA O SUGGESTIONE MENTALE?
Gentile M.,
ci parli di manifestazioni di agitazione e ansia e ci evidenzi come esse abbiano una connotazione decisamente corporea: fatica a respirare, nausea, bruciore allo stomaco fino ad arrivare a crisi di pianto, crisi di vomito con una reazione che sembra progressivamente più intensa. Successivamente tali manifestazioni, da te descritte in maniera molto ben dettagliata, si sono ulteriormente evolute in tachicardia, agitazione, nausea più pervasiva, tremori. Quello che descrivi fa pensare a sintomi che si potrebbero collocare nel quadro del disturbo d’ansia con manifestazioni corporee che potrebbero anche sfociare in veri e propri attacchi di panico (forse ci sei già andata vicino?).
La questione del consumo di alcol: certo l’alcol può avere la funzione di accentuare le reazioni della persona, ma tu descrivi manifestazioni ansiose anche lontane dall’uso di alcol. Inoltre, colgo il tuo dubbio che possano essere non per forza questioni (ansia e alcol) così strettamente collegate. Avrei bisogno di qualche informazione in più per poterti fornire una risposta ben focalizzata sulla tua situazione. Ad esempio, non conosco la tua età, non so se vivi da sola e se studi o lavori. Queste informazioni potrebbero essermi utili per capire in quale fase di vita ti trovi. I momenti di passaggio ad esempio possono generare stati di ansia. Forse sei in un periodo della tua vita in cui sei sottoposta a particolari situazioni di stress o cambiamento. Infatti, spesso le manifestazioni ansiose possono essere un possibile segnale di un disagio non riconosciuto e/o non elaborato.
ANSIA E SINTOMI: A COSA SERVE IL CONSULTO PSICOLOGICO
Purtroppo, “fare da soli” non funziona sempre. Nel tuo caso, per come hai descritto l’evoluzione dei sintomi, direi che queste manifestazioni sembrano ripresentarsi nella tua vita, nonostante i tuoi sforzi. Vorrei dirti di non sottovalutare e nemmeno trascurare la situazione. Infatti, intervenire nel momento dell’esordio dei sintomi, potrebbe permettere di agire in una maniera efficace e risolutiva. Riconoscere di avere una difficoltà è il primo passo per prendersi cura di sé. Mi sembra che tu lo abbia fatto scrivendoci. Il passo successivo potrebbe essere quello di chiedere un consulto psicologico, per mettere meglio a fuoco la situazione e così decidere come e se è il caso di intervenire. Per come descrivi la tua situazione, occorrerebbero ulteriori approfondimenti per individuare o meno un disturbo d’ansia. Potresti parlarne con uno Psicologo/psicoterapeuta che aiuti a inquadrare la propria fase di vita e a considerare gli eventi del passato o del presente che generano preoccupazione. Per iniziare, nel tuo caso, potresti fare una consultazione, che di solito consiste in 4 o 5 colloqui utili a inquadrare la situazione e a ricevere un riscontro da un professionista, a cui esprimere tutti i tuoi dubbi ed interrogativi. A seguito della consultazione puoi decidere in che direzione andare. In ogni caso, chiedere un iniziale consulto psicologico non vuol dire per forza cominciare un percorso lungo.
Potresti anche considerare la possibilità di intraprendere dei percorsi corporei. Ad esempio, lo yoga e la meditazione così come tecniche di rilassamento o training autogeno. Sono tecniche che possono essere molto utili, la cui efficacia però dipende dal livello di pervasività del sintomo, ed anche dalla motivazione della persona nell’intraprendere questa direzione.
ANSIA E ATTACCHI DI PANICO: APPROFONDIMENTI
L’ansia è una risposta a un pericolo oppure a una situazione di stress psicologico e può essere funzionale a segnalare le situazioni difficili o eccessivamente stressogene.
Viene considerata un disturbo se si manifesta spesso, in situazioni e momenti non pertinenti, e si manifesta in modo da incidere sullo svolgimento delle nostre attività quotidiane. I disturbi d’ansia possono infatti modificare il comportamento quotidiano delle persone e ad esempio generare comportamenti di evitamento. Tu stessa sostieni di avere avuto la tentazione di non andare più al centro commerciale per tornare indietro. Sei stata molto decisa nel forzarti a entrarci ugualmente, immagino non sia stato proprio piacevole non riuscire ad alzare lo sguardo oltre ai tuoi piedi.
Gli attacchi di panico di solito si riferiscono ad angosce che non riusciamo a elaborare e/o accettare e che esprimiamo attraverso il corpo. Anch’essi possono insorgere senza una apparente specifica causa scatenante. Si tratta di esperienze emotive che prendono il sopravvento e diventano paure irrazionali e incontrollabili. Ciò genera di solito una eccessiva preoccupazione per gli attacchi futuri, col rischio di entrare in un circolo vizioso in negativo, con possibili componenti autosuggestive, cioè all’insorgere dei sintomi si rischia un loro peggioramento, una sorta di ansia dell’ansia.
Abbiamo ricevuto molte domande relative ai disturbi d’ansia e se vuoi approfondire meglio il tema dei disturbi d’ansia e degli attacchi di panico, ti può essere utile leggere anche questa risposta: Disturbo d’ansia, attacchi di panico, fobie.
Un caro saluto.
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