Crisi adolescenziale: come affrontarla | Risolvere

Domande e risposte

CRISI ADOLESCENZIALE: SCUOLA, SBALZI DI UMORE, LITIGI, BUGIE E ALTRO

Difficoltà infanzia-adolescenza
17/09/2019

Buongiorno, 
ho una figlia di quindici anni che da qualche mese ha cominciato a prendere una serie di insufficienze in alcune materie. Sono stata convocata dai suoi docenti, stupiti per questo calo improvviso del rendimento. E’ sempre stata brava a scuola e diligente. Oltre alla scuola mi preoccupa il suo umore: mi pare sempre imbronciata, ipercritica verso me e suo padre. Litighiamo di continuo. Dice di sentirsi brutta: con lo sviluppo, ha cambiato conformazione fisica, è aumentata di peso, ha un po’ di acne. Ieri ho scoperto che ha bigiato con una sua amica. Sarà l’età o devo preoccuparmi? 

Mamma di A. 

terapeuta Chiara Navarra
risponde
Dott. Chiara Navarra
Psicologia dell’adolescente, giovane adulto, adulto e coppie

IL PARERE DEL NOSTRO PSICOTERAPEUTA CRISI ADOLESCENZIALI 

Buongiorno Signora, 

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Puoi fissare un appuntamento di persona con uno dei nostri terapeuti. Ti aiuterà a dare forma al tuo problema ed individuare le giuste vie di uscita.
Incontra un terapeuta

A. sembra attraversare una crisi adolescenziale. Si trova a fare i conti con alcuni cambiamenti grossi, che riguardano: il corpo, le relazioni (con i coetanei, con gli adulti), e la definizione di se stessa. 
Non ha alcun controllo su questi cambiamenti. Spesso arrivano inaspettati. E possono disorientare. Perché non sei più felice come quando eri piccola? Cosa ti succede? Spesso i ragazzi non sanno dare risposte a questi interrogativi. 
Non è più la stessa A. dell’infanzia, ma non è ancora adulta. E’ tutto da costruire, e questo la potrebbe spaventare. 
A suo modo cerca di affermarsi. Litiga con voi genitori, contravviene alle vostre regole. Sfida i limiti. Bigia la scuola, si impegna meno nello studio. 
E’ probabile che si stia chiedendo chi è e chi desidera essere.  
Dalla situazione che lei descrive, il disagio di A. si mostra su vari fronti. Può darsi sia il segnale del processo di ridefinizione della propria identità. 
E’ utile in queste situazioni supportare i ragazzi nell’affrontare questi cambiamenti. Non è sempre facile capire come. 

 

IL PARERE DELLO PSICOLOGO 
COME AFFRONTARE LA TUA SITUAZIONE: BISOGNA INTERVENIRE O NO? 

  • Occorre capire se si tratta di una “normale e passeggera” crisi adolescenziale o di una  difficoltà più profonda, dalla quale A. fatica ad uscire con le sue forze.  
  • Cerca di comprendere se per A. è possibile, nel medio periodo, trovare un equilibrio tra piacere e dovere. Non è semplice trovare un modo di conciliare desideri, gusti, interessi, doveri. 
  • Immagino che voi genitori sarete preoccupati e stupiti. Potreste non riconoscere “la vostra bambina, a tratti rabbiosa, ribelle, impacciata, triste e malinconica. 
  • Può essere utile lasciarla sbagliare, sperimentare, farla confrontare con le sfide di una nuova fase della vita. Darle il tempo di adattarsi, senza intervenire massicciamente. 

Come capire se avere un atteggiamento più di attesa e maggiormente interventista: 

  • la scuola: bigia, prende brutti voti. Ma ci sono materie o momenti in cui si impegna, e “fa il suo dovere. Tutto sommato continua ad essere curiosa e felice di andare a scuola. Potrebbe valere la pena chiedere ai suoi insegnanti come la vedono a scuola. 
  • le amicizie: se ha amicizie che la fanno stare bene, amicizie intime, con cui si può confrontare e condividere ciò che accade. E’ di solito un buon segnale. Fanno eccezione  amicizie devianti, cioè compagnie negative, che la influenzano in atteggiamenti troppo distruttivi. Se invece si chiude e tende ad isolarsi. Occorre porre maggiore attenzione alla situazione di A. Lo stare soli non aiuta affatto a crescere ed affrontare le trasformazioni dell’adolescenza.  
  • Il mondo degli adulti: può essere utile capire se lo stesso atteggiamento di contestazione che ha con voi ce l’ha anche nei confronti delle altre figure adulte. Ad esempio insegnanti, allenatori. E utile comprendere se ci sono dei contesti in cui A. è più capace di accettare le regole ed i limiti. E questo sarebbe un buon segnale. 
  • Il rapporto con sé stessa: è utile comprendere se è angosciata dai cambiamenti del proprio corpo. Se tutto sommato si piace, oppure no. Se ci sono delle cose che proprio non le vanno. E se è possibile aiutarla in questo. Magari accompagnandola per la prima volta dall’estetista? O suggerendole di andarci con le amiche? 
  • La durata e intensità della crisi: Cioè se A. vi sembra da troppo tempo in difficoltà e se le sue difficoltà nel tempo non cambiano. Ma anzi si intensificano. Tenete conto che l’insoddisfazione è fisiologica in adolescenza, ma non in una forma estrema e consolidata. Un altro campanello di allarme può essere vederla molto sofferente: piange spesso, è disperata, passa ore chiusa in camera, ripete spesso pensieri negativi su di sé e sulla sua vita. 

La decisione di “quando e se intervenire” non è semplice. Perché tenete conto che è importante anche darle il tempo di provare a farcela da sola. E attingere alle proprie risorse, per uscire dal momento di crisi. E’ importante darle anche fiducia. 

 

QUANDO CHIEDERE L’AIUTO DI UNO PSICOTERAPEUTA? 

Può essere utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta: 

  • qualora la crisi sia lunga, stazionaria o in peggioramento. Un quadro che non accenna a modificarsi, quanto piuttosto ad aggravarsi e cronicizzarsi; 
  • quando l’adolescente non si preoccupa.  Non mostra interesse rispetto alla situazione in cui si trova. Se ne frega.  Quindi tende ad essere indifferente, passivo, rassegnato, rinunciatario; mentre voi siete molto allarmati; 
  • quando comincia a lanciare segnali d’allarme con comportamenti in escalation. Ad esempio: dimagrisce molto, ingrassa molto, si taglia, dice moltissime bugie, fa uso di sostanze (alcol e droghe), fughe da casa, incidenti frequenti, furti. Mette a rischio se stessa.   

In tutti questi casi è possibile che la sofferenza emotiva stia prendendo il sopravvento. Le fisiologiche sofferenze adolescenziali diventano soverchianti. Rabbia, tristezza, vergogna, senso di colpa, disperazione, perdita della speranza Si traducono in azione, comportamenti fuori controllo. O al contrario stati di totale paralisi, depressione, demotivazione. 
Queste sono ovviamente situazioni estreme. E’ bene attivarsi nel chiedere aiuto prima che la situazione si definisca già così compromessa. 

 

CAUSE DELLA CRISI IN ADOLESCENZA

Ti racconto quali possono essere le cause delle crisi adolescenziali: 

  1. Bisogno di autonomia: è importante per un ragazzo che si avvia all’età adulta sentirsi competente ed in grado di muoversi nel mondo. Sapere di potercela fare da solo. Sviluppare un senso di autoefficacia che gli viene, necessariamente, dal mettersi alla prova. In adolescenza, è possibile che faccia diversi esperimenti di indipendenza. Questo può includere una sfida dei limiti posti dagli adulti, dalle istituzioni, dalle figure d’autorità. Bigiare la scuola rappresenta un buon esempio del desiderio di sentirsi autonomi e di decidere per sé cosa fa stare bene. E’ una sfida all’autorità genitoriale e scolastica. Anche i comportamenti a rischio rispondono a questa esigenza, complice un sentimento di invincibilità. Ad esempio corse in motorino, assunzione di sostanze tossiche o pericolose, ecc. 
  2. Bisogno di accettazione e riconoscimento da parte dei pari: il sentirsi parte di un gruppo. Pensiamo al bisogno di omologazione. Vestirsi, parlare, atteggiarsi in un certo modo per sancire un’appartenenza. Sentirsi membri di un’unità più ampia (il gruppo) che accoglie.  
  3. Desiderio di allontanarsi dalla famiglia: il desiderio di essere diversi dalla famiglia d’origine. Di farcela senza genitori. Perché si è autonomi. Si è grandi. In questo gli adolescenti sono sostenuti dalla loro “nuova famiglia”. Il gruppo dei pari, con nuove regole cui far riferimento. Il gruppo degli amici sostituisce in parte, temporaneamente il nucleo familiare. Spesso è una fase temporanea, che dà l’accesso ad una fase più matura nella relazione con i genitori. 
  4. Sessualità: negata o ricercata, la sessualità rappresenta una dimensione nuova e necessariamente presente. L’ostentazione di un corpo che si va definendo nei suoi caratteri sessuali. Oppure la vergogna, ed il tentativo di nascondere o eliminare il proprio corpo, e i suoi desideri erotici.  
  5. La relazione con l’altro sesso: in amore ed in amicizia è tutto da ridefinire e scoprire. C’è da investire su un nuovo tipo di relazione. Più intimo, più maturo. Spesso gli adolescenti tendono ad “accoppiarsi” a persone che sentono molto simili a loro. Perché in questa fase hanno bisogno di conferme (narcisistiche) del loro valore, della loro identità: “io e te ci capiamo così bene, perché siamo uguali”. 

Cara Mamma di A., 

Spero che gli spunti esposti qui sopra possano esserti utili. Certo immagino che non siano esaustivi della vostra situazione. Se senti il desiderio di un confronto con un professionista, credo possa essere utile. Non è necessario coinvolgere A. fin da subito.  

Un saluto.

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