Trauma, paura, ipocondria | Risolvere

Domande e risposte

HO I GENITORI MALATI E IO HO L’IPOCONDRIA

Ansia, stress e paure
10/06/2022

Dopo aver subito un trauma emotivo circa un anno fa sia per mio babbo (ricoverato per covid grave) che per mia mamma con diagnosi di malattia improvvisa, ho iniziato a soffrire di ansia prima per la loro salute, poi negli ultimi mesi trasformata in una paura continua per la mia salute. Paura di avere una patologia grave, continuo monitoraggio della temperatura corporea e esami. Adesso vivo in un continuo terrore e allarme. Ho provato con ansiolitici che mi hanno dato molti effetti collaterali. Chiedo consiglio.

terapeuta Laura Viceconte
risponde
Dott. Laura Viceconte
Psicologia dell’adulto. Psicotraumatologia e valutazioni peritali

L’ansia, il panico, possono essere reazioni frequenti a seguito di eventi traumatici o particolarmente stressanti, come ad esempio la malattia di una persona cara, soprattutto se si è ammalata improvvisamente. Un’aggravante è anche il fatto che le loro malattie siano state temporalmente ravvicinate.
Un trauma è un qualcosa di inaspettato che irrompe nella vita della persona sconvolgendola, togliendo certezze e rompendo equilibri preesistenti. Potrebbe essere utile approfondire meglio alcuni dettegli di quanto accaduto a te e ai tuoi genitori. Quanti anni hanno i tuoi genitori? Avevi mai pensato che si potessero ammalare? Come hai reagito alla notizia della loro malattia e durante? In queste situazioni spesso si attiva la “paura della morte”, il timore reale di perdere le persone care, la disperazione, e il senso di solitudine e di impotenza. Il realizzare la possibilità di perdere i proprio genitori può essere davvero un fatto sconvolgente.

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IPOCONDRIA: LA PAURA DELLE MALATTIE.
QUANDO SI SCATENA?

Quello che descrivi sembra rientrare in un quadro ipocondriaco che, come metti già tu in evidenza, sembra causato dalle recenti malattie, che hanno messo in pericolo la vita dei tuoi cari.
Vivere la malattia dei tuoi genitori ti ha portato probabilmente a sperimentare un senso di precarietà rispetto alla loro salute e di conseguenza alla tua. Ti ha reso particolarmente sensibile al tema della salute, sviluppando forse il timore di non essere in grado di fronteggiare la paura della malattia, e anche della morte. Mi sembra per te sia tangibile in questo momento la precarietà della vita e quanto questo possa essere fuori dal nostro controllo. Si è probabilmente quindi innescato reattivamente un controllo sistematico, esami o monitoraggio della temperatura corporea. I meccanismi ipocondriaci spostano le preoccupazioni su qualcosa all’apparenza più tangibile e controllabile (i sintomi), attivando il bisogno di fare viste di controllo e un continuo automonitoraggio attivo, senza però riuscire a placare davvero la preoccupazione che nasce dentro di te.

 

IPOCONDRIA: COME USCIRNE

Gli psicofarmaci, che tu hai già preso, possono essere una soluzione temporanea per alleviare i sintomi, ma la loro somministrazione deve essere fatta da un medico specializzato, che monitori l’andamento della terapia farmacologica, ad esempio per evitare il pericolo di effetti collaterali fastidiosi. Questo è necessario soprattutto nei casi di ipocondria, in cui spesso i pazienti, pur reputando necessaria l’assunzione dei farmaci, sono anche molto preoccupati al riguardo e dunque il pericolo di autosuggestione aumenta. Tuttavia, è sempre indicato affiancare al supporto farmacologico a un consulto psicologico, che ti aiuti a comprendere da cosa sia originato precisamente il meccanismo ipocondriaco, quali i tuoi pensieri al riguardo, le conseguenze sulla tua vita. Occorre fare una mappa specifica del tuo disturbo, che ti aiuti a rielaborare gli eventi che hai vissuto, a mettere a fuoco e comprendere le emozioni e i meccanismi psicologici che si sono generati da quelle situazioni per te inaspettate ed estremamente stressanti. In questo modo sarà possibile anche trovare delle possibili vie d’uscita.

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