Crisi di coppia per tradimenti virtuali

Domande e risposte

CRISI DI COPPIA PER TRADIMENTI VIRTUALI

Problemi di coppia
02/12/2020

Sto interrompendo una relazione durata 24anni dal periodo dell’adolescenza, per sua volontà. Abbiamo due figlie ancora piccole e io l'ho distrutto con bugie incessanti e una dipendenza da relazioni virtuali che lui ha scoperto durate oltre un anno. Inutile dire che gli ho mentito sminuendo le mie bugie e che stavo perdendo anche le mie figlie. Ora ho accettato che la colpa è mia e che visti i miei costanti bisogni di mentire a me stessa e agli altri per paura non essere accettata sin da piccola, mi sta portando a credere di non essere capace di amare e invece io sono convinta di amarlo e averlo amato seppur in maniera errata. Ora l’ho perso ma provo senso di colpa per averlo distrutto. Non me ne faccio una ragione. E vorrei aiuto a capire chi sono e se soffro di qualche patologia comportamentale.
P.

terapeuta Francesca Masolo
risponde
Dott. Francesca Masolo
Psicologia del bambino e dell’adolescente, consulenza genitoriale

BISOGNO DI MENTIRE A TE STESSA E AGLI ALTRI, PERCHÉ?

Cara P,
la situazione che descrivi sembra esprimere la tua sofferenza, oltre quella di tuo marito e della tua famiglia. Mi sembra un momento di perdita di certezze e di emersione di grandi interrogativi.
Fin dalle prime righe della tua richiesta ci parli di dipendenza da relazioni virtuali e credo che questo tema sia centrale nel problema che hai vissuto e stai vivendo.
Tu e tuo marito avete trascorso una lunga relazione che dura dall’adolescenza, e poi qualcosa è cambiato in te o nella coppia? Nel tempo la tua possibile dipendenza dalle relazioni online mi sembra sia cresciuta, e sembrerebbe essere sfuggita al tuo controllo, incrinando il legame con tuo marito. Parallelamente però non sembri avere smesso di amare. Il senso di colpa che provi ti dice quanto sia forte, concreta e reale la sensazione di perdita e il vissuto di abbandono che forse stai sperimentando sulla tua pelle. Descrivi inoltre il bisogno di mentire a te stessa e agli altri per la paura di non essere accettata, fin da piccola. Come se ti fossi dovuta nascondere dietro un’armatura a difesa di te stessa, chissà, forse per paura di non essere degna d’amore e accettazione agli occhi degli altri.

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DIPENDENZA DAL WEB: PERCHE’ SI MANIFESTA?

Alla luce delle considerazioni fatte fin qui, provo a condividere con te alcuni dei meccanismi e dei motivi che potrebbero aver scatenato l’esigenza di mentire e rifugiarti in relazioni virtuali (tieni conto che sono delle ipotesi, che comunque andrebbero meglio approfondite in relazione alla tua situazione specifica):

  • effetto antidepressivo: un modo per affrontare la delusione delle relazioni reali, che forse sono diverse da come te le stavi immaginando e mutano senza il tuo consenso. Negli anni possono essere cambiate e non dandoti più ciò che ti aspettavi;
  • effetto consolatorio e rassicurante: la ricerca di emozioni immediate, subito fruibili, ma che rimangono distanti e sotto il tuo controllo;
  • rinforzo dell’autostima e del senso del valore di sé, attraverso la sperimentazione di parti di te stessa che forse nel quotidiano non ti concedi, sperimentando di essere accettata e desiderata nelle relazioni virtuali.

 

PERCHE’ È DIFFICILE SMETTERE? LA VITA NEL WEB È RASSICURANTE E ANTIDEPRESSIVA

Cara P.,
forse una fuga nel virtuale ti permette di vivere l’illusione di “relazioni sicure”, senza il “rischio” di metterci il corpo. Ma purtroppo rischiano di rimanere relazioni parziali, perché mancherà sempre la tua presenza, il tuo coinvolgimento autentico con tutto quanto ne deriva in positivo e in negativo.
Queste relazioni virtuali potrebbero essere rassicuranti, perché offrono sempre una via di fuga possibile: puoi scomparire quando vuoi, ricominciando da un’altra parte. Non è, infatti, insolito intrattenere numerose relazioni contemporaneamente.
Qual è il pericolo? Che tutto ciò sia rassicurazione e condanna insieme.

  • Rassicurazione di avere conferme, vicinanza, soddisfazione, sognare, divertirsi, sperimentare, cullarsi nell’illusione che tutto ciò possa essere in qualche modo reale.
  • Condanna perché allontanano dalla possibilità di affrontare la realtà per quello che è ed affrontare il proprio malessere, senza fuggire attraverso temporanee soluzioni spesso illusorie.

Puoi ritrovarti con lo sguardo annebbiato, incapace di riconoscere, ad un certo punto, ciò che è davvero importante per te. Spesso diventa impossibile fare delle scelte di senso, perché ti ritrovi rapita dal bisogno di stare connessa con il tuo mondo di evasione. E può diventare difficile rinunciarci.
La condotta dipendente ti permette così di fuggire da qualsivoglia assunzione di responsabilità. Può diventare come una droga, che ti aiuta a contrastare i vissuti depressivi (l’insoddisfazione e la tristezza) grazie ad esempio alle continue conferme che provengono dai tuoi partner virtuali.
I meccanismi di dipendenza non sono facili da affrontare e risolvere da soli. Può essere utile chiedere una consulenza psicologica, per mettere a fuoco quali meccanismi, nel tuo caso specifico, hanno determinato la tua fuga nel mondo virtuale. E per comprendere quali possono essere state le dinamiche affettive che ti hanno condotta fino a questo momento di crisi. Sembra che la paura di abbandono si sia tradotta in un fatto concreto e reale, che immagino ti spaventi molto. Credo che possa essere utile cercare di capire come affrontare tutto questo. Un momento di trasparenza e chiarezza con uno psicologo può rivelarsi un’opportunità per interrompere il ciclo di dipendenza e riconoscere i tuoi bisogni più autentici.

 

DIPENDENZA DALLE RELAZIONI VIRTUALI (CYBER RELATIONAL ADDICTION): APPROFONDIMENTI

La dipendenza da relazioni virtuali riguarda persone che sviluppano un coinvolgimento eccessivo in questo tipo di relazioni nate sul web e mantenute attraverso chat, e.mail e social network. La cyber relational addiction consiste nella compulsione (cioè un comportamento molto frequente ed incontrollabile) ad instaurare relazioni esclusivamente (o quasi) attraverso il web. Le persone che soffrono di dipendenza cyber-relazionale trascorrono una grande quantità di tempo all’interno di Chat Room, servizi di Instant Messaging o Social Network. Non è da confondere l’abitudine ad utilizzare queste tecnologie con la dipendenza dalle relazioni virtuali. In questo secondo caso, infatti, la fonte principale di gratificazione relazionale deriva dall’utilizzo di social network a scapito dei rapporti reali, familiari e sociali, che possono essere effettivamente messe in pericolo dalle frequentazioni assidue del mondo virtuale.
L’utilizzo di Facebook e di social network simili, quindi, non è più solo un mezzo per condividere e comunicare con persone reali che si conoscono o si vogliono conoscere ma, nella dipendenza cyber – relazionale, diventa il fine della gratificazione. Le relazioni quotidiane reali diventano meno importanti, vengono limitate, interrotte o tradite. E quelle instaurate via internet diventano le uniche possibili, le uniche gratificanti. L’anonimità fa sì che si possano esprimere le proprie convinzioni e inclinazioni in modo più libero e disimpegnato.
Quindi, per riassumere, la dipendenza da relazioni instaurate sul web ha delle caratteristiche ben definite:

  • la persona ha bisogno di passare molto tempo in rete per intraprendere e mantenere relazioni amicali e/o sentimentali;
  • si verifica una perdita di interesse per le relazioni amicali e/o sentimentali offline nel mondo esterno;
  • la persona dipendente dalle relazioni online tenta più volte, senza successo, di controllare, ridurre o interrompere il suo accesso alla rete.

 

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