Lavoro e colleghi difficili | Risolvere

Domande e risposte

I MIEI COLLEGHI SI CREDONO SUPERIORI E MI IGNORANO: COME AFFRONTARLI?

Stress sul lavoro
18/07/2022

Sono una insegnante, mi sento ignorata dai colleghi e trattata come se fossi inferiore. Sono alle soglie della pensione e mi manca l’autostima. Loro fanno gruppo e mi isolano.

terapeuta Marta Crespi
risponde
Dott. Marta Crespi
Psicologia dell’adulto, valutazioni neuropsicologiche e valutazioni peritali

SONO UN'INSEGNATE: NON VADO D'ACCORDO CON I MIEI COLLEGHI

Buongiorno,
immagino che sentirsi a disagio nel luogo dove si passa gran parte della giornata – il posto di lavoro – non sia semplice. Sentirsi non accettati e non apprezzati dalle persone che ci circondano può portare a mettersi in discussione, a rivalutare alcune nostre caratteristiche e capacità e, come racconti anche tu, ad abbassare l’autostima. Presumo che tutto questo sia fonte di forti tensioni per te. Magari ti sarai immaginata una conclusione di carriera più serena e distesa, e invece…
Nel tuo raccontarti non emerge una domanda precisa, immagino che alla base ci possa essere il desiderio di capire come affrontare questa situazione.
Proviamo a vederlo assieme.

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PERCHE’ NON È SEMPRE FACILE INTERAGIRE CON I COLLEGHI DI LAVORO?

Relazionarsi con gli altri non è sempre semplice, in quanto entrano in gioco diverse variabili: i caratteri, il contesto, l’idea che io ho di me e l’idea che io ho degli altri. Facciamo un esempio in cui, per semplificare, il contesto è una interazione fra pari: se una persona ha un carattere più “emotivo” magari riuscirà ad esprimere con più fatica una propria idea, un proprio pensiero. Se a ciò aggiungiamo un’idea negativa di sé (non sono in grado, non sono all’altezza…) e degli altri (le persone sono critiche, giudicanti, intransigenti…), ovviamente la situazione si complica e sarò portato con più facilità a “leggere” le varie situazioni come se fossero un perenne banco di prova e io verosimilmente spesso in difetto. Ed è vero anche il contrario: se una persona ha un carattere più “deciso” riuscirà ad esprimere con più facilità un proprio pensiero e se ha un’idea di sé positiva (sono capace, sono all’altezza) riuscirà ad “ammortizzare” con più semplicità e velocità eventuali contrasti con gli altri. Ti riconosci in uno dei due casi?
Per comprendere meglio la situazione, potrebbe essere utile sapere se ci sono altri contesti o situazioni della tua vita in cui hai provato un disagio simile a quello che stai sperimentando ora sul posto di lavoro o se questa è la prima volta. Avere questa informazione ci permetterebbe di capire se le difficoltà relazionali sono circoscritte al rapporto con i tuoi colleghi o se tendono a riproporsi in modo più generalizzato nei rapporti e quindi, magari, possono dipendere da una insicurezza più “caratteriale”.
Inoltre, hai mai provato a chiederti come mai si è creata questa situazione? Non siete entrati in sintonia da subito oppure questa lontananza si è instaurata nel corso del tempo, magari in seguito a qualche evento particolare? Senti di essere l’unica a essere esclusa e a essere trattata con sufficienza, oppure anche altri colleghi stanno vivendo la tua stessa difficoltà? Potrebbe esserci stato un fraintendimento? Sai, ognuno di noi porta “del proprio” (esperienze passate, idee, atteggiamenti, convinzioni) nelle relazioni e può succedere che, a volte, i comportamenti producano - sugli altri o su noi stessi – delle reazioni diverse dalle intenzioni. Magari un carattere più riservato, più introverso potrebbe essere interpretato come altezzoso, distanziante, di superiorità e produrre nelle altre persone una reazione “a boomerang”, rimandando superiorità, distanza, arroganza.
Ti descrivi una persona con poca autostima. Magari questo ti porta a “vedere” te stessa con gli occhi dei tuoi colleghi e non con i tuoi? A pesare il tuo “valore” sulla base della distanza e sufficienza che mostrano nei tuoi confronti?

 

PROBLEMI CON I COLLEGHI INSEGNATI: COSA FARE?

In questa situazione potrebbe essere utile imparare a vivere con il giusto distacco l’indifferenza dei tuoi colleghi. Imparare a vedere i commenti negativi, gli sguardi eloquenti, le distanze e l’esclusione come connessi alla relazione che si è consolidata tra voi, alle possibili differenze (carattere, gusti, modi di fare o di pensare, per esempio) e ai preconcetti che credo si possano essere instaurati. È importante che i loro atteggiamenti non diventino una condanna a te come persona nella tua totalità, questo potrebbe aiutarti a tollerare meglio quanto ti sta accadendo. Familiarizzare con l’idea che non possiamo essere apprezzati da tutti non è semplice, ma è ciò che forse sta succedendo. Ovvero, alcuni aspetti di te non hanno trovato il giusto incastro con quelli dei tuoi colleghi. Coltivare un’idea di te sufficientemente stabile, idea che viene sì influenzata dagli eventi, dai successi e dagli insuccessi, senza tuttavia venirne stravolta potrebbe aiutarti in questo percorso di distanziamento. Cambiare il punto di vista non è facile. Tuttavia, ne potrebbe valere la pena per affrontare il più serenamente possibile il termine di una fase importante della tua vita lavorativa, per transitare verso la pensione con uno sguardo più libero verso il futuro. Cerca di non farti influenzare troppo da persone che presto non faranno più parte della tua vita. Se senti di aver bisogno di un aiuto, puoi chiedere una consulenza psicologico breve e focale su questo tema. Noi terapeuti di Risolvere siamo disponibili ad aiutarti.

Spero di esserti stata di aiuto, un caro saluto.

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