Disturbo borderline: cura e sintomi | Risolvere

Domande e risposte

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’: COME AIUTARE CHI NE SOFFRE

Disturbi di Personalità
24/01/2020

Buongiorno, 
scrivo perché a mia sorella è stato diagnosticato un Disturbo Borderline di Personalità. Sono abituato che lei è instabile e si mette nei guai. Ma ora che c’è scritto nero su bianco che c’è un problema, non so più come considerare una serie di suoi comportamenti, che da sempre mi fanno arrabbiare e preoccupare 
Da adolescente ha avuto problemi col cibo (dimagriva tanto), beveva tanto, è finita in coma etilico due volte. 
Ha sempre avuto relazioni impossibili con uomini sposati. Mi ha sempre detto tutto, con grandi tragedie, arrivando a momenti in cui piange disperata per ore. Cerco di darle dei consigli, ma lei mi dice “sì, sì, ok” e poi fa sempre di testa sua. 
Negli ultimi anni è stata spesso licenziata. Lei dice di aver subito delle discriminazioni, in un ambiente lavorativo tutto maschile. Si è ritrovata senza soldi: gli ultimi risparmi li ha spesi in vestiti. Sosteneva le servissero nella ricerca di un nuovo lavoro. 
Non riesco a capirla, mi sembra tutto assurdo ormai, e non so come aiutarla. Io credo che abbia bisogno di aiuto. Gliel’ho detto, ma lei niente. E’ una testa dura, come al solito non ascolta nessuno. 
M.

terapeuta Chiara Navarra
risponde
Dott. Chiara Navarra
Psicologia dell’adolescente, giovane adulto, adulto e coppie

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’ - IL PARERE DEL NOSTRO PSICOTERAPEUTA 

Buongiorno M., 
si coglie quanto tu sia preoccupato per tua sorella, e quanto sembra essere stato difficile assistere alle sue avventure all’insegna dell’eccesso. Descrivi situazioni nelle quali sembra che tua sorella possa essersi spinta al limite. Gli episodi di abuso di alcol e di dimagrimento eccessivo in adolescenza, le relazioni sentimentali difficili, i licenziamenti e le spese sconsiderate, raccontano una sofferenza presente da diversi anni.  
Capisco che i suoi comportamenti ti possano sembrare assurdi, ma credo che si possano vedere come espressione di un suo grande malessere.   
Si osserva come nella situazione di tua sorella che descrivi, il filo conduttore sia rappresentato da una grande instabilità ed incostanza affettiva e relazionale, dall’impulsività, da una notevole quota di distruttività, elementi che mi fanno pensare al Disturbo Borderline di Personalità. Ne hai mai sentito parlare?  
Magari può esserti utile saperne qualcosa in più per trovare risposte utili a comprendere la tua situazione. 

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DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’: COSA SUCCEDE E COME INTERVENIRE 

  1. L’impegno, i consigli, l’ascolto delle persone care sono preziosi, ma in queste situazioni spesso non sono sufficienti per traghettare chi sta male fuori dai suoi guai. Il problema non si limita a far comprendere razionalmente alla persona dove o come sta sbagliando o sta esagerando. Infatti, la difficoltà è emotiva soprattutto e non razionale. Talvolta, l’esame di realtà, cioè avere una visione realistica delle situazioni, non funziona a dovere. Quindi, risulta difficile persuadere la persona su quale possa essere la strada migliore per lei. Dare buoni consigli può essere quasi impossibile.  
  2. Perdita di speranza e mancanza di fiducia: spesso è presente la sensazione che “non cambi mai nulla”: questo è molto frequente per i familiari di persone affette da Disturbo Borderline. Frustrazione per non riuscire ad aiutare. Impotenza nel vedere che le promesse ricevute, vengono continuamente disattese. Rabbia nel vedere ripetersi situazioni sempre più dannose. Ecco qui di seguito qualche pensiero ricorrente dei familiari: "Quello che fa è assurdo, non lo capisco. Non ascolta un consiglio: lo fa apposta? Sono arrivata al punto di avere paura di cosa possa succedere. Non va mai bene niente, è impossibile parlare." 
  3. Supporto specialistico (psicoterapeutico-psichiatrico): è molto utile in questi casi e può rappresentare un passaggio fondamentale del processo di cambiamento. Aiutare la persona nel rendersi conto che ha un problema e ha bisogno di aiuto. È indispensabile perché effettivamente possa accedere ad un dispositivo di cura adatto alla sua situazione. E’ utile appoggiarla in questa scelta, anche a fronte di eventuali perplessità o resistenze. 
  4. Supporto ai familiari: Il carico emotivo familiare nella relazione con una persona che soffre di questo disturbo di solito è alto. Infatti, spesso si crea un grande allarme, sensazione che da un momento all’altro possa accadere qualcosa di brutto, timore dell’imprevedibilità. Effettivamente, una caratteristica della personalità borderline, è proprio il passaggio da un estremo all’altro, non solo nei pensieri, ma soprattutto nelle azioni (agiti). Quindi ad esempio si può passare da momenti di grande tranquillità a momenti di agitazione ed anche aggressività: scoppi d’ira, impulso di distruggere oggetti o addirittura di aggredire fisicamente le persone. È utile che i familiari comprendano i meccanismi emotivi sottesi a teli azioni, perché possano essere gestiti al meglio. 
  5. Concetto di aiuto: Non sempre è opportuno “aiutare”, soprattutto nella formula dell’essere sempre e comunque disponibili. Questo non vuol dire abbandonare la persona in difficoltà al suo destino, ma aiutarla a capire che ci sono dei limiti, che ci sono eccessi inaccettabili, troppo dannosi per la propria salute mentale e fisica. Alla base di questo messaggio non c’è un principio punitivo (che in questi casi proprio non funziona), ma è utile ci sia un principio affettivo, che possa fondare le sue radici nel tentativo di coltivare un principio di sana reciprocità. È fondamentale sia condivisa l’importanza di preservare il bene proprio e altrui. Credo non siano concetti semplici da tradurre nella vita di tutti i giorni, ed occorre fare un’attenta valutazione delle situazioni caso per caso. Per questo credo sia importante rivolgersi ad uno specialista in interventi di questo tipo. 

 

L’INTERVENTO DELLO PSICOTERAPEUTA CON IL PAZIENTE BORDERLINE 

  • La dualità tra bene e male: spesso il mondo della personalità borderline è diviso tra “buoni” e “cattivi”, e spesso queste categorie non corrispondono alla realtà delle situazioni. Un aspetto importante di cura è la possibilità di elaborare come spesso i pensieri e le convinzioni della persona si estremizzino, in una continua altalena di idealizzazione e svalutazione di sé, dell’altro, del mondo. Questo non permette di trovare punti di riferimento stabili sia da un punto di vista affettivo, che pratico. 
  • Impulsività ad agire: detta anche “agito”, indica una traduzione quasi istantanea delle emozioni in azione. Cioè ad esempio provo paura, e faccio qualcosa di impulsivo (urlo, aggredisco). Questa modalità rende tutto molto veloce e toglie la possibilità di pensare a ciò che si prova, a ciò che si fa. L’esperienza terapeutica può offrire la possibilità di recuperare il pensiero, farlo nascere nella mente, creando lo spazio mentale necessario a fa nascere nuove idee, nuove rappresentazioni di sé e del mondo. Tale processo è detto di mentalizzazione 
  • Differenziare Sé dall’altro da Sé: supportare il processo di differenziazione. Con ciò si intende aiutare la persona a percepire i confini che ci sono tra se stessi e gli altri, per meglio comprendere ad esempio la distanza tra i propri punti di vista e quelli altrui, senza sentirli ad esempio come minacciosi. Trovare dei modi per gestire le differenze, senza sentirsi traditi abbandonati, arrabbiati.  
  • Supporto farmacologico: può essere utile affiancare al supporto psicologico, un supporto farmacologico psichiatrico, che possa aiutare ad esempio a regolarizzare gli aspetti di impulsività. È necessario in questi casi fare un’attenta valutazione in collaborazione con il medico psichiatra coinvolto nel dispositivo di cura. 

 

PERSONALITA’ BORDERLINE: SINTOMI 

Il Disturbo Borderline di Personalità è caratterizzato da svariati tratti che possono manifestarsi anche solo parzialmente nella persona. Ecco qui di seguito tutti i tratti della Personalità Borderline descritti nel manuale diagnostico DSM-V, : 

  1. una compromissione del funzionamento del sé: immagine di sé e percezione di sé altamente instabili, vissuti radicati di vuoto e di solitudine, fatica a perseguire scopi ed obiettivi futuri con costanza; 
  2. una compromissione del funzionamento interpersonale: preoccupazione forte di essere rifiutati o abbandonati, sia di instaurare relazioni troppo intime e di vicinanza. 
    Questi due aspetti si accompagnano a sintomi come: 
  • Ansia, depressione o labilità emotiva. Un’emotività che si accompagna a vissuti di angoscia, tristezza, ad un’alternanza di stati up e down; 
  • disinibizione, tendenza all’impulsività e ad attuare comportamenti rischiosi. Ad esempio, spese eccessive, condotte sessuali a rischio, abuso di sostanze, comportamenti spericolati alla guida, disregolazione dell’alimentazione, atti autolesivi. 
  • antagonismo: aspetti di ostilità marcati. Presenza di una rabbia intensa, poco gestita e controllata. Può sfociare in scontri fisici o eccessi di ira. 

  

PERSONALITA’ BORDERLINE: POSSIBILI CAUSE 

Diversi studi mostrano come a concorrere nello sviluppo di un Disturbo Borderline vi siano tanto fattori genetici quanto socio-ambientali. 
Fattori genetici: avere familiarità con disturbi psichiatrici aumenta la possibilità di strutturare una simile organizzazione di personalità. Ad esempio parenti prossimi affetti dal medesimo disturbo, o da altri Disturbi di personalità. 
Fattori socio-ambientali: ad esempio la presenza di traumi, come situazioni di abuso soprattutto in infanzia/adolscenza, si è visto come possa frequentemente accompagnarsi a questo disturbo. Anche la grave mancanza di sintonizzazione affettiva p creare traumi evolutivi. Ad esempio relazioni di attaccamento nella primissima infanzia non sufficientemente buone, instabili o disregolate affettivamente. 

Caro M., spero che questa risposta possa esserti stata di aiuto.

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