Vita amorosa e famiglia d’origine

Domande e risposte

COME AFFRONTARE LA NUOVA VITA DI COPPIA? SI APRE LA GABBIA DORATA

Difficoltà relazionali
01/06/2020

Buongiorno, sono una ragazza di anni, fidanzata da qualche anno con un ragazzo che amo e con cui spero di creare una famiglia. Tuttora penso di aver fatto un grave errore in questa relazione: mettere in mezzo i rispettivi genitori, che ci ostacolano praticamente in tutto. Ma in questo post parlerò esclusivamente dei rapporti che ho con i miei. Premetto che questa è la mia prima storia seria e che prima del mio ragazzo avevo una vita sociale pari a zero. Le poche volte che uscivo con le amiche dovevo litigare con mia madre sia prima che dopo l’uscita in questione. Ho sempre vissuto in una gabbia dorata che non sono mai riuscita a spezzare del tutto. Mia madre aveva un’idea ben precisa del mio futuro e della mia relazione: un ragazzo che avrei visto massimo una volta a settimana, doveva essere sempre lui a venire da me e mai il contrario. Voleva che stessimo sempre in casa (quindi senza mai uscire per locali, per viaggi fuori porta e così via), e sempre insieme a loro (non dovevamo ma…. 

terapeuta Nisia Cosenza
risponde
Dott. Nisia Cosenza
Psicologia del bambino, dell’adolescente, dell’adulto e consulenza genitoriale

Cara T&D, 
mi pare che tu sia in grado di mettere molto ben a fuoco quali sono gli aspetti faticosi di questo momento di vita. Di solito, non è così semplice liberarsi della “gabbia” in cui ti senti imprigionata. Accanto al senso di costrizione, con il quale necessariamente ti confronti stando “dentro”, potrebbero esserci alcune paure legate al “fuori”. 
Oltre a questo, parli delle proiezioni dei tuoi genitori rispetto al tuo futuro. Aspettative che ti hanno accompagnato per diversi anni, cucite addosso come un abito su misura. Non dev’essere semplice pensare di disattenderle. Spesso, in queste situazioni, si teme lo scontro e di ferire se stessi e gli altri. 

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FIGLIA INNAMORATA E GENITORI RIGIDI. COME AFFRONTARE LA SITUAZIONE?  

Che fare allora? 
Procedere a piccoli passi, senza strappi netti. 

  1. Prova a mettere a fuoco i tuoi desideri. 
    Può sembrar banale ma quando si è abituati che qualcuno decide per te, si rischia di perdere di vista ciò che davvero si vuole. Ci hai raccontato precisamente ciò che i tuoi genitori desidererebbero per te, ma tu cosa desideri il tuo futuro?   
  2. Comincia a fare dei passaggi simbolici. 
    Piccoli gesti con valore “dimostrativo”, per dare segnali precisi sui confini importanti da difendere per te. Prima ancora di mettere in discussione il sistema, fai delle mosse concrete, ma discrete. L’obiettivo è quello di ristabilire i tuoi le aree di competenza di ciascuno. 
  3. Per quanto possibile, tenta il dialogo con la tua famiglia. 
    Potresti provare ad introdurre un discorso su ciò che ti sta costando fatica e su quello che invece vorresti per il tuo futuro. Immagino non sia semplice mettere da parte la rabbia. Tuttavia, almeno in un primo passaggio, si potrebbe concedere un po’ di fiducia ad un possibile cambiamento dei tuoi genitori? Ci hai parlato in particolare di tua mamma, E tuo papà? Potrebbe essere una risorsa per tentare nuovi equilibri?  
  4. Chiedi aiuto alle persone di cui ti fidi. Amici di famiglia o parenti che potrebbero perorare la tua causa e supportarvi. Il tuo fidanzato? Forse assieme ed uniti potreste prendere una posizione condivisa per difendere lo spazio di coppia nascente. Fare tutto da sola in queste situazioni può essere molto difficile e stancante. 

 

FAMIGLIA TROPPO UNITA E DIFFICOLTA’ IN AMORE 

Qui di seguito ti mostro alcuni meccanismi emotivi e comportamentali che si possono instaurare in una situazione familiare come quella in cui ti trovi. Cercherò di mostrarti “luci ed ombre”. In particolare, nel momento in cui cerchi di fare quel passo per costruirti una tua dimensione sentimentale, al di fuori del tuo nucleo familiare di origine. Vediamo che ne pensi. Vivere in una “gabbia dorata” può significare diverse cose:  

  1. avere un desiderio di evasione, ma magari si teme di non farcela da soli. 
    Sentire che lo spazio concesso comincia a stare stretto. L’evasione appare l’unica forma possibile di libertà. Comporta una possibile ribellione, un movimento verso fuori che si potrebbe percepire come uno strappo. D’altra parte, si è sperimentata poco la capacità di muoversi in autonomia. Può rappresentare una meta cercata eppure temuta. Vien da chiedersi: ce la farò da sola?
  2. Sviluppare una convinzione, non necessariamente consapevole, di una pericolosità rispetto a ciò che c’è fuori. 
    Questo è uno degli aspetti che può indurre a non cercare altro. Non aprirsi al nuovo perché ciò che non si conosce spaventa. Perché se chi mi ama mi ha tenuto accuratamente lontano da queste esperienze, forse queste nascondono dei rischi. 
  3. sentirsi protetti, tenuti vicino al “nido”. 
    Credo esista anche un intento protettivo. Un’intenzione, da parte del genitore, di evitare a chi si ama di essere esposto al pericolo. La percezione, nel figlio, di sentire che esisterà sempre un’ala protettrice in grado di farlo sentire al riparo; 

 

SEPARARSI DALLA PROPRIA FAMIGLIA D’ORIGINE E AIUTO PSICOLOGICO 

Hai mai pensato di chiedere una consulenza psicologica? In una situazione come quella che descrivi, potrebbe essere utile a: 

  1. comprendere come le aspettative dei tuoi genitori ti potrebbero aver condizionata nelle scelte. 
    Dicevamo che sono proprio come un abito su misura. Qualcosa che sembra cucito per te con tutte le attenzioni e la cura possibili. Tuttavia, potrebbe non corrispondere al tuo gusto. Potrebbe non rappresentarti. Se lo indossi, potresti avere l’impressione di essere qualcun altro. Se lo lasci nell’armadio, ti potresti sentire ingrata e in colpa; 
  2. affrontare le paure connesse alla separazione. 
    Per continuare sulla tua metafora, che descrive proprio bene come ti senti… uscire dalla “gabbia dorata” può significare confrontarsi con uno spazio aperto sconfinato. Una libertà che dà le vertigini. Implica di separarsi dal luogo da cui si proviene. Questo costa fatica. Provare movimenti di avvicinamento-allontanamento necessari a scoprire che allontanarsi non significa perdere tutto ciò che si lascia; 
  3. lavorare sulla sicurezza personale. 
    L’iper-protezione dicevamo può portare con sé questo duplice rischio. Fa sentire poco autonomi, incapaci di muoversi sulle proprie gambe. Fa può far percepire un mondo esterno ostile. Rinforzare l’autostima e la sicurezza in sé permette di sentirsi più forti nel fare le proprie scelte; 
  4. effettuare il passaggio da figlia ad adulta. 
    In altri termini, poterti considerare un’adulta tra gli adulti. E farti riconoscere, anche dai tuoi genitori, come tale. Significa lasciarsi alle spalle le dinamiche più connesse all’essere piccola e bisognosa di protezione. Sentirsi in grado di proteggersi anche da sé. 

In questo articolo puoi trovare qualche informazioni in più su come funziona la consulenza psicologica: AIUTO PSICOLOGO? PERCHE’ E A COSA SERVE. 

Gentile T&D, spero di averti dato qualche spunto utile. Purtroppo, la tua domanda ha superato il limite di caratteri previsto, per cui non abbiamo potuto leggere tutto quello che avresti voluto raccontarci (vedi tua richiesta riportata più sopra). Se avrai il desiderio di approfondire, potrai ricontattarci. Siamo disponibili per colloqui di persona o a distanza.  

Un saluto. 

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