La relazione amorosa con il bugiardo patologico | Risolvere

LA RELAZIONE AMOROSA CON UN BUGIARDO PATOLOGICO

In questo articolo parleremo della relazione amorosa con il bugiardo patologico. 
Si tratta di vivere con un partner che mente costantemente, generando uno stato di disorientamento e di continuo allarme. Il risultato è che non sai più a cosa credere, non riesci più a distinguere tra la menzogna e la verità. 
Spesso sono le donne a ritrovarsi in questa situazione, ma anche gli uomini non ne sono immuni. 
Vuoi capire meglio cosa sta succedendo? Vuoi sapere come uscirne? O se hai davvero incontrato un bugiardo patologico?
Ecco gli indizi utili a capirlo.
 

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CHI È IL BUGIARDO PATOLOGICO

Il bugiardo patologico è una persona che mente molto spesso, su qualsiasi aspetto della sua vita. 
È molto difficile individuare le sue bugie, almeno inizialmente. Le menzogne possono riguardare relazioni sentimentali, amicizie, lavoro. 
Il primo ruolo evidente della bugia è quello di abbellire e rendere epiche le sue avventure. È dipendente dalle bugie: mente anche senza una ragione chiara.
È poco consapevole di avere un problema con le bugie, anzi, considera il "saper mentire"
un punto di forza, un mezzo per ottenere ciò che vuole, per piacere agli altri, per essere convincente. 
Di solito è poco costante: molti amori, ma nessuno speciale; tante esperienze lavorative, ma mai durature. 
Può diventare aggressivo, soprattutto quando viene messo di fronte alle sue bugie o viene smascherato: in questi casi difende le bugie con ostinazione.
Può essere anche spietato e privo di empatia.
Di solito non si prende cura degli altri, a meno che non gli servano. Quando ha bisogno, però, può essere incredibilmente persuasivo e far sentire l'altro al centro del mondo anche se rimane disinteressato ai sentimenti altrui.
Vuole avere sempre ragione, non ammette mai le sue responsabilità, specie nelle situazioni di conflitto. Tende a colpevolizzare gli altri. 
Di solito è anche molto critico verso tutto e tutti, si crede l’unico in grado di capire e gestire le cose. 
È vago e tende a non dare mai informazioni chiare su sé stesso, ad esempio: spesso non si capisce dove sia stato, cosa abbia fatto. I suoi racconti sono spesso pieni di contraddizioni.

PERCHÉ MENTE?

Mentire gli è utile per esercitare un ruolo attivo nelle relazioni, di cui, in effetti, ha estremo bisogno. 
Ma, non accettando i suoi bisogni di dipendenza, usa le bugie per mantenere una posizione di forza. 
Le menzogne lo aiutano a costruire una realtà più accettabile, la versione "migliore" possibile del mondo. 
Mentire, inoltre, è un elemento costitutivo della sua identità: senza bugie, perderebbe un pezzo di sé. 
Solitamente è egocentrico e narcisista. Usa i legami per il suo tornaconto personale e tiene in scarsa considerazione il benessere altrui. 
Accudisce solo sé stesso, e questo rende inutili gli sforzi di farsi amare. 

COME ESERCITA POTERE CON LE BUGIE

Il bugiardo patologico esercita il suo potere con vari strumenti.

  • Il primo è la manipolazione: influenza, persuade, induce le persone a fare ciò che vuole. Ad esempio: manipola per ricevere stima, per essere importante, per avere potere in ambito lavorativo, per essere al centro della sua famiglia.
  • Il secondo è il controllo: è un maestro nell’esercitare il controllo sulle situazioni e sulle persone. Per farlo, rende la realtà il più imprevedibile possibile, contraddittoria, creando il caos logico. Detiene lui il potere di creare e risolvere il caos. Ad esempio: è il re dell'attesa, mai puntuale; mai disponibile, non si sa se potrà esserci o meno.
  • C’è poi la seduzione e l’abbandono: all’inizio della relazione ti fa sentire al centro del mondo, ma a un certo punto tutto cambia improvvisamente, senza motivo apparente. La passione sparisce, e arriva l'indifferenza, e talvolta anche i maltrattamenti. Proprio questo passaggio repentino da un estremo all’altro genera confusione, fino a rendere l’altra persona sempre più dipendente, soprattutto quando il rapporto si prolunga nel tempo.
  • Infine, la svalutazione: fa sentire l’altra persona incapace, poco autonoma,e quindi molto bisognosa. Spesso, chi vive accanto a lui diventa gradualmente più insicuro, fino a sentirsi una nullità, quindi facile da gestire e controllare, diventando, talvolta, sottomesso.

EFFETTI SUL PARTNER

Le reazioni di chi vive al fianco di un bugiardo patologico possono essere molto diverse: 

  • Depressione: le manipolazioni e le bugie generano confusione e senso di colpa. Questo può portare facilmente a sentimenti depressivi: "sono confusa, le cose vanno male, è colpa mia". I continui fallimenti, nonostante l’impegno, spingono spesso ad assumersi la responsabilità di ciò che accade. Ad esempio, ci si ritrova a pensare:"non gli sono stata abbastanza vicino"; "forse potevo aiutarlo"; "non ci siamo capiti"; "la prossima volta andrà meglio".
  • Impossibilità di lasciarlo: lasciare un bugiardo patologico è molto difficile, perchè questo tipo di rapporto tende a creare un ciclo di speranza, delusione e riparazione, che si ripete all'infinito. La speranza nel cambamento viene utilizzata in modo manipolatorio, come leva per mantenere il legame. 
  • Rabbia e desiderio di vendetta: Talvolta è più facile essere arrabbiati che tristi. La rabbia è un sentimento pur sempre reattivo, ma la vendetta non fa altro che tenere imprigionati in una morsa distruttiva, fatta di violenza che cresce esponenzialmente, distruggendo non solo il bugiardo, ma anche se stessi. Inoltre, litigando si può entrare in una dinamica competitiva e aggressiva senza fine.

PERCHÉ NON CAMBIA

Cambiare è difficile per il bugiardo patologico perchè ha troppo da perdere. Per cambriare, dovrebbe rinunciare alla propria identità, alla sensazione di onnipotenza, alla "verità" che ha costruito, ormai fusa con il mondo reale, e per questo molto credibile anche agli occhi degli altri. In alcuni casi, queste costruzioni diventano deliri veri e propri, cssia distorsioni del reale, pensieri e convinzioni false di cui il bugiardo stesso è fermamente convinto.

AMARE UN BUGIARDO PATOLOGICO

Amare un bugiardo patologico è un continuo oscillare tra passione e indifferenza, in una montagna russa tra vicinanza e lontananza.
Quando l’intensità emotiva cala, lui crea situazioni tese per rimettere in moto la relazione. Quando la tensione svanisce, arriva il distacco. 
La relazione è spesso segnata da:

  • confusione e dipendenza: rendere confuso il proprio partner può renderlo fortemente dipendente. Se dubiti della verità, tenderai a fidarci di chi, accanto a te mostra più sicurezza. In questo modo, è anche più probabile che tu ti attribuisca la colpa di ciò che accade, ad esempio dei litigi.
  • infedeltà: il tradimento è un elemento spesso frequente in queste relazioni; non sempre si tratta di un'infedeltà carnale, ma magari si manifesta nel continuo flirtare con altre donne attraverso chat di incontri, profili falsi, aperitivi, situazioni caratterizzate dall’adrenalina dell’incontro. Questo accade perchè i bugiardi patologici rincorrono costantemente quell’eccitazione che li fa sentire vivi e rassicurati dal proprio fascino.
  • gelosia: è difficile non essere gelosi del parner bugardo. Si presenta come un uomo molto amato, nel presente e nel passato. Ha avuto storie "mitologiche" con molte donne ma nessuna di loro è rimasta, nessuna era abbastanza speciale. Questo può spingerti a voler essere proprio tu quella "speciale". 

COME USCIRNE 

Il primo passo del distacco è la consapevolezza.

  • Prova a cambiare prospettiva: forse ciò che è importante non è scoprire la verità a tutti i costi, stabilire cosa è giusto o sbagliato, chi ha ragione o torto. Piuttosto, potresti provare a comprendere il tuo disorientamento e ad accettarlo per quello che è. Non è una tua mancanza. Non è una tua responsabilità.
  • Potresti avere la tentazione di accettare le sue condizioni, cioè il suo dire: “Io sono fatto così.” Ma attenzione: la sua unica bussola interna è sé stesso. Per questo non è affidabile, perché non è in grado di tenere conto davvero degli altri. È importante dunque essere prudenti, stare in guardia sui rischi che si corrono.
  • Prova a concentrarti sul fatto che, se ti sembra di parlare due lingue diverse, allora sarà difficile capirlo, o arrivare a vedere le cose nello stesso modo. Quasi impossibile. Forse potrebbe essere accettabile pensare che ciascuno mantenga la propria prospettiva, semplicemente.
  • Quando si capisce meglio cosa sta succedendo nella propria relazione,  di solito ci si arrabbia, ad esempio, quando si diventa consapevoli di essere stati maltrattati o ingannati. È difficile non farsi sopraffare dal risentimento o dal desiderio di vendetta. Ma, se ci pensi, arrabbiarti o vendicarti ti obbliga a rimanere incastrato con lui, in quel legame insidioso.
  • Alla fine di tutto questo, spesso arriva un grande senso di fallimento. Ad esempio: per averci messo tante energie, tempo e parti di te che ne escono maltrattate psicologicamente, e talvolta anche fisicamente. Forse, a tutto questo si aggiunge il pensiero di voler rinunciare, perché ce l'hai messa tutta e non ha funzionato. Ma questo fallimento non andrebbe visto come una colpa ma come una liberazione: una liberazione dall’impossibilità di amare e di essere amati.

L'INTERVENTO PSICOLOGICO CON UN BUGIARDO PATOLOGICO

L’intervento psicologico con un bugiardo patologico è difficile. Difficile per le radici profonde che la bugia ha dentro di lui, per gli aspetti di grandiosità, per la negazione dell’errore. Queste caratteristiche rendono molto arduo un confronto con la realtà e con le proprie fragilità.
Di solito, la motivazione per iniziare un percorso di riflessione su di sé nasce da un fattore esterno: ad esempio, perché è stato lui ad essere lasciato, o maltrattato da un datore di lavoro, o licenziato e sta soffrendo. In questi casi, subentra una sorta di "costrizione motivazionale esterna"  generata dal dolore che prova, un dolore narcisistico. Questo può rappresentare un buon punto di partenza ma, affinché un percorso duri, è necessario che a un certo punto maturi anche una motivazione interna. Altrimenti, quando la motivazione esterna si risolverà – con una nuova fidanzata, un nuovo lavoro, o la famiglia che va meglio – è quasi certo che il percorso psicologico verrà interrotto.



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