Coppia, ambiguità, bugie

Domande e risposte

RELAZIONE DIFFICILE, AMBIGUA, BUGIE E FORSE TRADIMENTI: CHE FARE?

Problemi di coppia
28/09/2020

Buongiorno, sto oramai da ..... anni con una persona dal comportamento molto ambiguo. Mi ha tradita all'inizio della relazione ma l'ho scoperto in base a mezze verità. Mi ossessiona con il racconto delle sue relazioni passate e ha atteggiamenti ambigui nei confronti di altre donne e con affermazioni ambigue verso possibili relazioni. In più prova fastidio a dirmi quello che fa e magari me lo dice dopo mesi. A questo si aggiunge un'ossessione patologica per la pulizia domestica. Vorrebbe sempre trovare casa mia come uno specchio. È sicuramente un bugiardo compulsivo che inventa palle di ogni formato. Difficile capire in mancanza di prove se mi tradisca o voglia solo flirtare o attirare attenzione o farsi i fatti suoi. Rimangono alcuni lati positivi e nutro forti dubbi sul da farsi. Ha diagnosi di disturbo bipolare e di personalità nas... P.

terapeuta Francesca Masolo
risponde
Dott. Francesca Masolo
Psicologia del bambino e dell’adolescente, consulenza genitoriale

RELAZIONE DI COPPIA: AMBIGUITÀ E BUGIE

Buongiorno P.,
purtroppo il tuo messaggio ha raggiunto limite dei caratteri disponibili nel nostro format, quindi credo manchi l’ultima parte della tua richiesta, che credo esprima comunque la difficoltà nella relazione di coppia che stai vivendo da .... anni. Gli elementi che emergono, e che ti fanno soffrire mi sembrano: menzogna, timore di tradimento, scarsa condivisione della vita, ambiguità e tensione. Mi sembra che l’esigenza della pulizia ossessiva potrebbe controbilanciare il bisogno di nascondere tutto sotto il tappeto, lasciandoti esclusa dalla vita del tuo compagno. È possibile che il racconto delle relazioni passate vada nella direzione di nutrire il bisogno narcisistico e probabilmente agire una quota di aggressività (chissà perché?). Mi sembra di poter riconoscere nella vostra relazione elementi che si potrebbero inquadrare nell’ambito della violenza psicologica.

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COMUNICAZIONI AMBIGUE COME VIOLENZA PSICOLOGICA: COSA SIGNIFICA?

La comunicazione ambigua e i comportamenti contraddittori (cioè ad esempio dire “ti amo” e maltrattare la persona a cui lo si dice), possono essere elementi caratterizzanti dinamiche di violenza psicologica. L’esposizione continua a questo tipo di messaggi ambivalenti è nociva per la persona che li riceve, e spesso si perde gradualmente la capacità di valutare correttamente il nesso tra comunicazione esplicita ed implicita, con conseguente grande confusione e spaesamento.
Tu P. ti trovi di fronte a messaggi ambigui, ambivalenti, forse contraddittori, che creano una relazione nella quale è difficile stare e forse separarsi.
Nella vostra relazione sembrerebbe esserci asimmetria, un ruolo passivo e uno dominante: il tuo partner ti tiene vicina con le confidenze, con ciò che di positivo rimane nella vostra relazione, ma dall’altra ti allontana, non ti racconta ciò che fa, forse ti tradisce, flirta con altre.
Questa modalità potrebbe creare tra voi un legame patologico, nel momento in cui ti trovi nel mezzo di contraddizioni poco chiare, incastrata tra messaggi di avvicinamento, e di distanziamento, che possono portare ad una profonda frustrazione, di cui alla lunga puoi rimanere vittima. L’esperienza di ricevere una comunicazione reiterata ed ambigua, senza averne consapevolezza, genera dei cambiamenti nel nostro modo di percepire noi stessi.
Questo meccanismo implicito genera in noi l’impossibilità di capire ed esplicitare la contraddizione, insita nella comunicazione e nella relazione. Così, ti ritrovi bloccata dentro un legame, che può diventare violento e costrittivo.

 

RELAZIONE DIFFICILE: COME AFFRONTARLA?

Per capire come reagire a relazioni amorose complesse e caratterizzate da forti contraddizioni, e forse da violenza psicologica, è necessario tempo, forza e consapevolezza da parte della persona che le subisce, perché spesso non è semplice allontanarsi da ciò che fa stare male.
Talvolta il percorso è lungo, e sicuramente un primo passo utile è riconoscere il problema e chiedere aiuto.  Quali comportamenti potrebbero aiutarti ad uscire dalla tua situazione?

  1. Consapevolezza: è il primo passo verso la soluzione del problema, avere la consapevolezza delle criticità della relazione e riconoscerle come un problema.
  2. Chiedere aiuto: parlare della situazione con i tuoi cari e amici perché ti possano essere di supporto. Ma potresti rivolgerti ad un esperto del settore, un terapeuta perché ti possa seguire professionalmente in questo percorso.
  3. Concentrarti su te stessa, sui tuoi desideri e bisogni, sulla tua autostima. Infatti, se si tratta di violenza psicologica, essa tende a sminuire, denigrare, umiliare le persone che la subiscono. Ripartire da sé stessi è un modo per imparare a mettersi al centro del proprio mondo e rinascere.
  4. Provare a prendere le distanze dalla persona che fa star male, può aiutarti ad avere una prospettiva più ampia della situazione. Questo ti può aiutare a comprendere meglio cosa sta accadendo.

Reagire alla violenza psicologica non è facile, ma è un passo necessario per ritrovare la serenità e l’equilibrio. Imparare a chiedere aiuto e a riconoscere il problema è un passo fondamentale.

 

PERCHÉ HAI SCELTO IL TUO PARTNER?

I legami dunque ci definiscono e ci modificano. Talvolta anche in senso negativo.
Il più grande oggetto d’amore del narcisista è sé stesso e i rapporti inizialmente idilliaci, si possono rivelare illusori e asimmetrici e spesso nascondono una dinamica di tipo narcisistico.
Lo scarso amore che il narcisista ha per l’altro, nasconde uno scarso amore per sé stesso, dinamica che a sua volta deriva dal non aver sperimentato, ad esempio durante l’infanzia, l’affetto e il supporto necessari da parte delle figure di riferimento.
È tramite alcune fragilità che si diventa compatibili a partner potenzialmente nocivi, i quali riescono ad agganciarsi perfettamente a falle emotive, carenza, vuoti, che consentono un’unione nel profondo, dove i ruoli asimmetrici, sono ben definiti: una parte dispensa energia (cura, disponibilità, presenza, costanza) mentre l’altra, il partner potenzialmente nocivo, l’assorbe voracemente nutrendo la dipendenza dell’altro.

 

COME MODIFICARE LA SITUAZIONE?

Il modo che hai per uscire autonomamente da questo tipo di relazione può essere cercare di ascoltarti, ascoltare quella sensazione particolare che ti lasciano addosso certi scambi comunicativi, alcuni suoi comportamenti.
La “strana sensazione” potrebbe essere la conseguenza di un possibile maltrattamento forse messo in atto in un legame che è difficile spezzare.
Il supporto psicologico nelle situazioni reiterate nel tempo, mira a spezzare questa catena, proponendo:

  • un modello relazionale diverso,
  • basato su un legame non ambiguo,
  • cercando di stimolare la capacità di riflettere sulle sensazioni e i vissuti all’interno della relazione tossica,
  • fortificando allo stesso tempo la capacità di riconoscere, esplicitare ed eventualmente rispondere in modo costruttivo ai messaggi ambivalenti che ti vengono inviati dall’altro.

Cara P., ti saluto con un pensiero di Michele Minolli, celebre psicanalista che ci ha lasciato un originale patrimonio di pensiero:
“La coppia è occasione del divenire reciproco. Ci si mette assieme e ci si ama per crescere e raggiungere ognuno dei due sempre più consistenza. Un processo cha altro non è se non rispetto e accettazione della crescita reciproca. Un processo che va oltre il quotidiano e l’episodico, per insaporire la vita di ogni giorno. Un processo che costituisce un investimento sempre rinnovato che lega due persone che si sentono libere. L’amore di coppia è presenza e apertura perché essere coppia trasforma l’amore in divenire reciproco.”

 

LETTURE DI APPROFONDIMENTO

NARCISISTA PATOLOGICO E RELAZIONE DI COPPIA

INNAMORARSI DI UN BUGIARDO PATOLOGICO: COME AFFRONTARE LA SITUAZIONE 

Teso: Che aspetti ad andartene? L’amore nella cultura iper-moderna, Michele Minolli, , ed. Alpes, 2016

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